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La dinamica demografica della provincia e del capoluogo pavesi
Nel saggio vengono analizzate le componenti del movimento naturale e migratorio che hanno contribuito alla dinamica della popolazione provinciale e del capoluogo di Pavia, caratterizzata da acuti sintomi di malessere demografico identificabili nella denatalità e nell'invecchiamento. A livello provinciale il più elevato numero di abitanti (526,4 mila) venne registrato al censimento del 1971; vi fu poi un sensibile regresso fino al 1991, regresso che si è attenuato di intensità fino a trasformarsi in una decisa ripresa nel primo decennio di questo secolo. Tale dinamica non è però stata condivisa da tutte e tre le aree in cui tradizionalmente l'area provinciale viene suddivisa poiché alla vitalità del Pavese si contrappone il declino dell'Oltrepò e la stazionarietà della Lomellina. La popolazione del comune di Pavia si è accresciuta di circa 7,5 mila abitanti (dai 64 mila del 1951 ai 71 mila del 2001) al ritmo medio annuo di 2,2 unità ogni mille. Tale incremento demografico ha origine nella forte tendenza espansiva manifestatasi tra il 1951 e il 1971, tendenza che si è andata esaurendo nei primi anni Settanta per poi convertirsi in regresso.