G. Chanques , M. Capdevila , L. Degravi , C. Monet , Y. Aarab , S. Jaber
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Diversi concetti di somministrazione permettono di evitare l’eccessiva analgesia-sedazione e le sue complicanze. Al fine di evitare il sottodosaggio e il sovradosaggio del farmaco, l’analgesia-sedazione deve essere guidata da una valutazione ripetuta del livello di dolore e del livello di vigilanza (livello di sedazione, livello di agitazione), utilizzando scale cliniche convalidate. A seconda della formazione e dell’esperienza degli operatori sanitari e in collaborazione con l’equipe medica, l’equipe infermieristica può utilizzare un algoritmo di somministrazione per adattare l’analgesia-sedazione in tempo reale alle esigenze di ciascun paziente. I livelli mirati di analgesia e sedazione devono essere prescritti per ogni paziente dopo una discussione collegiale tra l’equipe medica e paramedica. L’analgesia-sedazione profonda deve essere riservata solo ad alcuni pazienti (sindrome da distress respiratorio acuto grave, ipertensione endocranica, nella fase iniziale del trattamento). In caso di asincronia paziente/ventilatore, il rafforzamento dell’analgesia-sedazione dovrebbe avvenire solo dopo aver ottimizzato le impostazioni ventilatorie privilegiando il concetto di adattamento del ventilatore al paziente e non viceversa. Queste pratiche raccomandate di analgesia-sedazione devono essere integrate a una gestione globale dei disturbi neurologici (confusione mentale, neuromiopatia) e psicologici (ansia, depressione), che comprende una riabilitazione con mobilizzazione attiva precoce e un miglioramento multimodale e multidisciplinare della qualità della vita in terapia intensiva, coinvolgendo i parenti.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Analgesia-sedazione in terapia intensiva (rianimazione) negli adulti\",\"authors\":\"G. Chanques , M. Capdevila , L. Degravi , C. Monet , Y. Aarab , S. 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Analgesia-sedazione in terapia intensiva (rianimazione) negli adulti
Le pratiche di sedazione in terapia intensiva si sono evolute da 20 anni verso una razionalizzazione della sua somministrazione il più vicino possibile alle esigenze del paziente. Il dolore viene valutato e trattato in maniera prioritaria e distintamente dal livello di sonnolenza, perciò d’ora in poi si parla di “analgesia-sedazione”. Le indicazioni dell’analgesia-sedazione devono essere considerate più volte al giorno, con l’obiettivo di ridurne la profondità e la durata al minimo necessario per un dato paziente e una data situazione clinica. L’analgesia-sedazione profonda o prolungata è associata a un’eccessiva morbimortalità, che include sequele cognitive, psicologiche e neuromuscolari (disfunzione diaframmatica, neuromiopatia da terapia intensiva). Diversi concetti di somministrazione permettono di evitare l’eccessiva analgesia-sedazione e le sue complicanze. Al fine di evitare il sottodosaggio e il sovradosaggio del farmaco, l’analgesia-sedazione deve essere guidata da una valutazione ripetuta del livello di dolore e del livello di vigilanza (livello di sedazione, livello di agitazione), utilizzando scale cliniche convalidate. A seconda della formazione e dell’esperienza degli operatori sanitari e in collaborazione con l’equipe medica, l’equipe infermieristica può utilizzare un algoritmo di somministrazione per adattare l’analgesia-sedazione in tempo reale alle esigenze di ciascun paziente. I livelli mirati di analgesia e sedazione devono essere prescritti per ogni paziente dopo una discussione collegiale tra l’equipe medica e paramedica. L’analgesia-sedazione profonda deve essere riservata solo ad alcuni pazienti (sindrome da distress respiratorio acuto grave, ipertensione endocranica, nella fase iniziale del trattamento). In caso di asincronia paziente/ventilatore, il rafforzamento dell’analgesia-sedazione dovrebbe avvenire solo dopo aver ottimizzato le impostazioni ventilatorie privilegiando il concetto di adattamento del ventilatore al paziente e non viceversa. Queste pratiche raccomandate di analgesia-sedazione devono essere integrate a una gestione globale dei disturbi neurologici (confusione mentale, neuromiopatia) e psicologici (ansia, depressione), che comprende una riabilitazione con mobilizzazione attiva precoce e un miglioramento multimodale e multidisciplinare della qualità della vita in terapia intensiva, coinvolgendo i parenti.