S. Couzan (Médecin vasculaire) , E. Chave (Masseur-kinésithérapeute D.E) , C. Le Hello (Professeur) , J.-M. Martin (Masseur-kinésithérapeute D.E)
{"title":"胸窄肌综合征和胸神经综合征。具体的临床检查和适应的康复方案","authors":"S. Couzan (Médecin vasculaire) , E. Chave (Masseur-kinésithérapeute D.E) , C. Le Hello (Professeur) , J.-M. Martin (Masseur-kinésithérapeute D.E)","doi":"10.1016/S1283-078X(22)46869-6","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La diagnosi della sindrome dello stretto toracobrachiale è spesso complessa e confusa nella differenziazione tra la sindrome di compressione dinamica (neurovascolare) e la sindrome del plesso brachiale per messa in tensione patologica senza compressione vascolare. Una breve analisi della letteratura ha evidenziato i progressi e gli eccessi degli esami paraclinici per le compressioni vascolari e per le forme neurologiche e l’evoluzione della rieducazione. La diagnosi clinica è stata realizzata mediante un esame statico e dinamico, semplice, facilmente riproducibile dal medico, dal chirurgo e dal fisioterapista, che permette un follow-up obiettivo. Questo esame clinico di riferimento associa un segno clinico e due manovre che definiscono tre entità specifiche. L’eco-color-Doppler è stato determinante per la diagnosi positiva e per la diagnosi differenziale delle forme neurologiche sensitive intermittenti. Il trattamento di riferimento della sindrome dello stretto toracobrachiale (SSTB) e della sindrome del plesso brachiale (SPB), in assenza di complicanze chirurgiche, è la rieducazione mediante fisioterapia associata all’educazione posturale, ma deve essere adattata e realizzata in modo rigoroso. È stato messo a punto un protocollo di rieducazione con 10 fasi realizzate sistematicamente. Questo protocollo è adattativo con tecniche specifiche coordinate alla gravità delle sindromi e alle forme specifiche. Il ruolo del fisioterapista è essenziale perché egli è il garante dell’efficacia del trattamento medico che permette spesso di evitare un gesto chirurgico e le sue eventuali conseguenze medicolegali. 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Sindrome dello stretto toracobrachiale e sindrome del plesso brachiale. Esame clinico specifico e protocollo di rieducazione adattato
La diagnosi della sindrome dello stretto toracobrachiale è spesso complessa e confusa nella differenziazione tra la sindrome di compressione dinamica (neurovascolare) e la sindrome del plesso brachiale per messa in tensione patologica senza compressione vascolare. Una breve analisi della letteratura ha evidenziato i progressi e gli eccessi degli esami paraclinici per le compressioni vascolari e per le forme neurologiche e l’evoluzione della rieducazione. La diagnosi clinica è stata realizzata mediante un esame statico e dinamico, semplice, facilmente riproducibile dal medico, dal chirurgo e dal fisioterapista, che permette un follow-up obiettivo. Questo esame clinico di riferimento associa un segno clinico e due manovre che definiscono tre entità specifiche. L’eco-color-Doppler è stato determinante per la diagnosi positiva e per la diagnosi differenziale delle forme neurologiche sensitive intermittenti. Il trattamento di riferimento della sindrome dello stretto toracobrachiale (SSTB) e della sindrome del plesso brachiale (SPB), in assenza di complicanze chirurgiche, è la rieducazione mediante fisioterapia associata all’educazione posturale, ma deve essere adattata e realizzata in modo rigoroso. È stato messo a punto un protocollo di rieducazione con 10 fasi realizzate sistematicamente. Questo protocollo è adattativo con tecniche specifiche coordinate alla gravità delle sindromi e alle forme specifiche. Il ruolo del fisioterapista è essenziale perché egli è il garante dell’efficacia del trattamento medico che permette spesso di evitare un gesto chirurgico e le sue eventuali conseguenze medicolegali. È quindi indispensabile per medici, chirurghi e fisioterapisti parlare lo stesso linguaggio e avere gli stessi strumenti diagnostici semplici che permettano la gestione più efficace possibile dei pazienti.