{"title":"梯形腕骨关节成形术","authors":"B. Lussiez, P. Bellemère","doi":"10.1016/S2211-0801(15)30023-6","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Le artroplastiche trapeziometacarpali con impianti o protesi con cupola sono una delle opzioni offerte dal trattamento chirurgico moderno della rizoartrosi. Questa scelta terapeutica deve essere preceduta da un preciso planning preoperatorio clinico e radiografico e il paziente deve essere informato circa i vantaggi e gli svantaggi possibili di questa tecnica. La scelta tra impianto e protesi con cupola dipende dal tipo di artrosi (trapeziometacarpale o peritrapeziale, centrata o decentrata, dallo stato del trapezio e dalla sua qualità ossea), ma anche dall’età del paziente e dal suo stile di vita. Le tecniche sono rigorose: la via di accesso (laterale o anteriore) dipende dall’abitudine del chirurgo e dal tipo di materiale impiegato. È necessario utilizzare un materiale che sia stato validato dalla letteratura e assistere a uno o più interventi eseguiti da équipe esperte, prima di procedere con questo tipo di artroplastica. Il postoperatorio comporta una breve immobilizzazione, variabile in base all’esecutore, seguita poi secondo la maggior parte degli autori da una rieducazione autoassistita, eseguita con un tutore rimovibile. La ripresa dell’attività lavorativa, ricreativa o sportiva varia da tre settimane per le attività meno impegnative, a otto settimane per le attività che impegnano particolarmente la mano per uso di forza, pinza pollice-digitale o grasp. Un monitoraggio clinico e radiologico è indispensabile per la diagnosi precoce di eventuali complicanze. Le revisioni chirurgiche comportano l’asportazione dell’impianto o della protesi e la loro sostituzione o la trasformazione dell’intervento in trapeziectomia con interposizione.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"10 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2014-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S2211-0801(15)30023-6","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Artroplastiche trapeziometacarpali\",\"authors\":\"B. Lussiez, P. Bellemère\",\"doi\":\"10.1016/S2211-0801(15)30023-6\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>Le artroplastiche trapeziometacarpali con impianti o protesi con cupola sono una delle opzioni offerte dal trattamento chirurgico moderno della rizoartrosi. 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Le artroplastiche trapeziometacarpali con impianti o protesi con cupola sono una delle opzioni offerte dal trattamento chirurgico moderno della rizoartrosi. Questa scelta terapeutica deve essere preceduta da un preciso planning preoperatorio clinico e radiografico e il paziente deve essere informato circa i vantaggi e gli svantaggi possibili di questa tecnica. La scelta tra impianto e protesi con cupola dipende dal tipo di artrosi (trapeziometacarpale o peritrapeziale, centrata o decentrata, dallo stato del trapezio e dalla sua qualità ossea), ma anche dall’età del paziente e dal suo stile di vita. Le tecniche sono rigorose: la via di accesso (laterale o anteriore) dipende dall’abitudine del chirurgo e dal tipo di materiale impiegato. È necessario utilizzare un materiale che sia stato validato dalla letteratura e assistere a uno o più interventi eseguiti da équipe esperte, prima di procedere con questo tipo di artroplastica. Il postoperatorio comporta una breve immobilizzazione, variabile in base all’esecutore, seguita poi secondo la maggior parte degli autori da una rieducazione autoassistita, eseguita con un tutore rimovibile. La ripresa dell’attività lavorativa, ricreativa o sportiva varia da tre settimane per le attività meno impegnative, a otto settimane per le attività che impegnano particolarmente la mano per uso di forza, pinza pollice-digitale o grasp. Un monitoraggio clinico e radiologico è indispensabile per la diagnosi precoce di eventuali complicanze. Le revisioni chirurgiche comportano l’asportazione dell’impianto o della protesi e la loro sostituzione o la trasformazione dell’intervento in trapeziectomia con interposizione.