R. Malet (Dermatologue, AIHP, ACCA) , S.G. Consoli (Dermatologue, psychanalyste)
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Aspetti psicologici e socioculturali della cute e dell’aspetto esteriore utili per la gestione dei pazienti con esigenze estetiche
La cute, organo visibile della vita relazionale, si trova all’interfaccia tra l’individuo e gli altri. Partecipa, fin dall’inizio della vita, attraverso scambi tattili, alla costruzione dell’immagine di sé. La cute occupa quindi un posto privilegiato nel sentirsi belli e nell’aspetto esteriore, la cui importanza nella nostra società contemporanea non è più da dimostrare. Così, le donne e, sempre più spesso, gli uomini incontrano un dermatologo per una richiesta estetica riguardante una malattia cutanea e/o generale, un inestetismo cutaneo e/o corporeo congenito o acquisito, reale o immaginario, oppure durante periodi cruciali della vita (adolescenza o invecchiamento). Questo approccio volto a migliorare la qualità di vita dei soggetti porta il dermatologo in un campo complesso della dermatologia, dove sono all’opera numerosi fenomeni socioculturali e psicologici e dove regna sovrana la fantasia di entrambi i partner nel rapporto medico-paziente. Ciò solleva anche la questione delle richieste che ogni dermatologo può accogliere e del modo in cui l’industria usa questa nozione.