D. Collet (Professeur, chirurgien des Hôpitaux), C. Gronnier (Maître de conférence des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Degrandi (Chef de clinique-assistant)
{"title":"癌症食管切除术","authors":"D. Collet (Professeur, chirurgien des Hôpitaux), C. Gronnier (Maître de conférence des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Degrandi (Chef de clinique-assistant)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)43783-0","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’esofagectomia resta il principale trattamento a scopo curativo dei cancri dell’esofago. È spesso realizzata nell’ambito di una gestione multimodale che integra un trattamento preoperatorio mediante radiochemioterapia o chemioterapia. Le esofagectomie sono interventi pesanti e complessi, che possono essere presi in considerazione solo in centri attrezzati e dotati di una rianimazione postoperatoria. Possono essere proposte solo a scopo curativo, al termine di un bilancio preoperatorio che consenta di prevedere una resezione radicale R0. La chirurgia palliativa attualmente non ha più alcun posto, in particolare a causa della possibilità di trattare efficacemente la disfagia mediante un’endoprotesi posizionata per via endoscopica. Inoltre, i progressi della chirurgia endoscopica permettono di realizzare mucosectomie endoscopiche, sufficienti per i tumori superficiali T1a. I recenti progressi della gestione riguardano la crescente efficacia della chemioterapia e della radioterapia, la protocollizzazione delle cure nell’ambito di un programma di riabilitazione precoce e i progressi della chirurgia mini-invasiva. La laparoscopia deve essere considerata, nel 2019, come la via d’accesso di riferimento per il tempo addominale degli interventi tipo Lewis-Santy e Mac Keown. Anche se eseguita sempre più spesso, la toracoscopia offre un beneficio ancora in fase di valutazione. I progressi nell’anestesia riguardano l’integrazione di un’analgesia peridurale e la limitazione degli apporti idrici. Tutti questi progressi hanno consentito di ridurre lo stress chirurgico e di diminuire le percentuali di mortalità e morbilità, rendendo possibile proporre la chirurgia a un numero maggiore di pazienti, compresi quelli di età superiore agli 80 anni. Descriviamo in questo articolo i tre interventi principali, che sono le esofagectomie transtoraciche tipo Lewis-Santy e Mac Keown e l’esofagectomia transiatale, che comportano punti comuni. L’intervento di Sweet, mediante toraco-freno-laparotomia sinistra, attualmente non ha più indicazioni.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 2","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0798(20)43783-0","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Tecniche delle esofagectomie per cancro\",\"authors\":\"D. 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Inoltre, i progressi della chirurgia endoscopica permettono di realizzare mucosectomie endoscopiche, sufficienti per i tumori superficiali T1a. I recenti progressi della gestione riguardano la crescente efficacia della chemioterapia e della radioterapia, la protocollizzazione delle cure nell’ambito di un programma di riabilitazione precoce e i progressi della chirurgia mini-invasiva. La laparoscopia deve essere considerata, nel 2019, come la via d’accesso di riferimento per il tempo addominale degli interventi tipo Lewis-Santy e Mac Keown. Anche se eseguita sempre più spesso, la toracoscopia offre un beneficio ancora in fase di valutazione. I progressi nell’anestesia riguardano l’integrazione di un’analgesia peridurale e la limitazione degli apporti idrici. Tutti questi progressi hanno consentito di ridurre lo stress chirurgico e di diminuire le percentuali di mortalità e morbilità, rendendo possibile proporre la chirurgia a un numero maggiore di pazienti, compresi quelli di età superiore agli 80 anni. Descriviamo in questo articolo i tre interventi principali, che sono le esofagectomie transtoraciche tipo Lewis-Santy e Mac Keown e l’esofagectomia transiatale, che comportano punti comuni. 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L’esofagectomia resta il principale trattamento a scopo curativo dei cancri dell’esofago. È spesso realizzata nell’ambito di una gestione multimodale che integra un trattamento preoperatorio mediante radiochemioterapia o chemioterapia. Le esofagectomie sono interventi pesanti e complessi, che possono essere presi in considerazione solo in centri attrezzati e dotati di una rianimazione postoperatoria. Possono essere proposte solo a scopo curativo, al termine di un bilancio preoperatorio che consenta di prevedere una resezione radicale R0. La chirurgia palliativa attualmente non ha più alcun posto, in particolare a causa della possibilità di trattare efficacemente la disfagia mediante un’endoprotesi posizionata per via endoscopica. Inoltre, i progressi della chirurgia endoscopica permettono di realizzare mucosectomie endoscopiche, sufficienti per i tumori superficiali T1a. I recenti progressi della gestione riguardano la crescente efficacia della chemioterapia e della radioterapia, la protocollizzazione delle cure nell’ambito di un programma di riabilitazione precoce e i progressi della chirurgia mini-invasiva. La laparoscopia deve essere considerata, nel 2019, come la via d’accesso di riferimento per il tempo addominale degli interventi tipo Lewis-Santy e Mac Keown. Anche se eseguita sempre più spesso, la toracoscopia offre un beneficio ancora in fase di valutazione. I progressi nell’anestesia riguardano l’integrazione di un’analgesia peridurale e la limitazione degli apporti idrici. Tutti questi progressi hanno consentito di ridurre lo stress chirurgico e di diminuire le percentuali di mortalità e morbilità, rendendo possibile proporre la chirurgia a un numero maggiore di pazienti, compresi quelli di età superiore agli 80 anni. Descriviamo in questo articolo i tre interventi principali, che sono le esofagectomie transtoraciche tipo Lewis-Santy e Mac Keown e l’esofagectomia transiatale, che comportano punti comuni. L’intervento di Sweet, mediante toraco-freno-laparotomia sinistra, attualmente non ha più indicazioni.