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Notai e memoria del credito: scritture e archivi dei prestatori bergamaschi (circa 1250-1350)
Il saggio studia il rapporto fra mediazione notarile e autonomia dei privati nella redazione e nella gestione archivistica delle scritture relative al credito a Bergamo, tra metà Duecento e metà Trecento, con riferimento all’amministrazione contabile dei patrimoni e alla certificazione degli obblighi reciproci. Quanto al primo aspetto l’intervento dei notai, ancora frequente nella stesura di inventari e registri contabili nella seconda metà del Duecento, fu superata, a inizio Trecento, dalla tenuta autonoma di memorialia concepiti per una lunga durata. Sul fronte della rilevanza giuridica, nonostante alcuni esperimenti compiuti in tal senso, le scritture private e i libri di conto non acquisirono invece, diversamente da altre aree del nord Italia, un valore probatorio simile a quello dell’instrumentum notarile, che rimase uno strumento imprescindibile per l’accensione e il trasferimento di rapporti creditizi.