{"title":"伦巴第中世纪的语言接触","authors":"Joshua Brown","doi":"10.5209/RFRM.61688","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"La formazione di una koinè si può considerare la caratteristica principale dello sviluppo della lingua lombarda dal Quattrocento al Cinquecento. Fino a che punto Milano influenzasse la koinè lombarda è tuttavia ancora una questione aperta. Da un lato, alcuni studiosi sostengono che Milano svolgeva un ruolo di forza centralizzatrice per la “milanesizzazione” degli altri volgari lombardi, in modo simile a quanto accadeva in Piemonte e in Veneto. Dall’altro, molti studi negano a Milano questo ruolo sulla koinè lombarda e ribadiscono l’importanza di verificare se il prestigio di Milano influenzava i volgari non-milanesi. Il presente saggio considera fino a che punto Milano influenzava la koinè nella Lombardia del Quattrocento. Si prendono in esame otto fenomeni linguistici, descritti precedentemente come esclusivi del pavese, per analizzare la loro presenza o assenza in un corpus di testi religiosi scritti nel Quattrocento dalla suora Elisabetta di Pavia, e per verificare se si possono identificare elementi linguistici milanesi. Si considerano aspetti della fonologia e della morfologia nelle memorie di Elisabetta per dimostrare la formazione di una lingua prekoinè. L’articolo suggerisce la necessità di ridimensionare il ruolo di Milano nella storia dei volgari della Lombardia, sottolineando invece l’importanza delle fonti non-letterarie per il nord Italia e l’importanza attribuita ai capoluoghi nei processi di koineizzazione.","PeriodicalId":35122,"journal":{"name":"Revista de Filologia Romanica","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2018-09-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.5209/RFRM.61688","citationCount":"1","resultStr":"{\"title\":\"Il contatto linguistico nel medioevo lombardo\",\"authors\":\"Joshua Brown\",\"doi\":\"10.5209/RFRM.61688\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"La formazione di una koinè si può considerare la caratteristica principale dello sviluppo della lingua lombarda dal Quattrocento al Cinquecento. Fino a che punto Milano influenzasse la koinè lombarda è tuttavia ancora una questione aperta. Da un lato, alcuni studiosi sostengono che Milano svolgeva un ruolo di forza centralizzatrice per la “milanesizzazione” degli altri volgari lombardi, in modo simile a quanto accadeva in Piemonte e in Veneto. Dall’altro, molti studi negano a Milano questo ruolo sulla koinè lombarda e ribadiscono l’importanza di verificare se il prestigio di Milano influenzava i volgari non-milanesi. Il presente saggio considera fino a che punto Milano influenzava la koinè nella Lombardia del Quattrocento. Si prendono in esame otto fenomeni linguistici, descritti precedentemente come esclusivi del pavese, per analizzare la loro presenza o assenza in un corpus di testi religiosi scritti nel Quattrocento dalla suora Elisabetta di Pavia, e per verificare se si possono identificare elementi linguistici milanesi. Si considerano aspetti della fonologia e della morfologia nelle memorie di Elisabetta per dimostrare la formazione di una lingua prekoinè. L’articolo suggerisce la necessità di ridimensionare il ruolo di Milano nella storia dei volgari della Lombardia, sottolineando invece l’importanza delle fonti non-letterarie per il nord Italia e l’importanza attribuita ai capoluoghi nei processi di koineizzazione.\",\"PeriodicalId\":35122,\"journal\":{\"name\":\"Revista de Filologia Romanica\",\"volume\":\" \",\"pages\":\"\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2018-09-28\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"https://sci-hub-pdf.com/10.5209/RFRM.61688\",\"citationCount\":\"1\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"Revista de Filologia Romanica\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.5209/RFRM.61688\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"Q3\",\"JCRName\":\"Arts and Humanities\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Revista de Filologia Romanica","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.5209/RFRM.61688","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q3","JCRName":"Arts and Humanities","Score":null,"Total":0}
La formazione di una koinè si può considerare la caratteristica principale dello sviluppo della lingua lombarda dal Quattrocento al Cinquecento. Fino a che punto Milano influenzasse la koinè lombarda è tuttavia ancora una questione aperta. Da un lato, alcuni studiosi sostengono che Milano svolgeva un ruolo di forza centralizzatrice per la “milanesizzazione” degli altri volgari lombardi, in modo simile a quanto accadeva in Piemonte e in Veneto. Dall’altro, molti studi negano a Milano questo ruolo sulla koinè lombarda e ribadiscono l’importanza di verificare se il prestigio di Milano influenzava i volgari non-milanesi. Il presente saggio considera fino a che punto Milano influenzava la koinè nella Lombardia del Quattrocento. Si prendono in esame otto fenomeni linguistici, descritti precedentemente come esclusivi del pavese, per analizzare la loro presenza o assenza in un corpus di testi religiosi scritti nel Quattrocento dalla suora Elisabetta di Pavia, e per verificare se si possono identificare elementi linguistici milanesi. Si considerano aspetti della fonologia e della morfologia nelle memorie di Elisabetta per dimostrare la formazione di una lingua prekoinè. L’articolo suggerisce la necessità di ridimensionare il ruolo di Milano nella storia dei volgari della Lombardia, sottolineando invece l’importanza delle fonti non-letterarie per il nord Italia e l’importanza attribuita ai capoluoghi nei processi di koineizzazione.
期刊介绍:
La revista incluye todo lo que pueda inscribirse en una perspectiva histórico-comparativa y especialmente todo lo que tenga un interés románico general. Se dan preferencia a colaboraciones que supongan orientaciones interdisciplinarias, como es el caso de la literatura comparada, o las investigaciones.