{"title":"社区医学复兴。社区医学[修订版]。","authors":"Armando Muzzi, Augusto Panà","doi":"","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<p><p>A "la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società" sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai "mitico" Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la"Comunità" facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica "hub & spoke") prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità.</p>","PeriodicalId":73329,"journal":{"name":"Igiene e sanita pubblica","volume":"80 6","pages":"660-665"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"[Community Medicine revival. 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[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].
A "la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società" sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai "mitico" Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la"Comunità" facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica "hub & spoke") prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità.