P. Hauters , J. Lemaire , P. Malvaux , J. Closset , M. Legrand , C. Bertrand
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Trattamento chirurgico delle ernie diaframmatiche congenite e della paralisi diaframmatica dell’adulto
Le ernie diaframmatiche congenite a volte non vengono diagnosticate fino all’età adulta. Esse comprendono l’ernia retroxifoidea (Morgagni-Larrey), l’ernia posterolaterale delle cupole, a sinistra o a destra (Bochdalek), e l’ernia paraesofagea sinistra. Queste ernie sono spesso paucisintomatiche e scoperte per caso. Tuttavia, dato il rischio di gravi complicanze, l’indicazione chirurgica deve essere mantenuta. Si predilige l’accesso laparoscopico. L’intervento consiste nella riduzione del contenuto erniario seguita dalla chiusura del difetto, con o senza rinforzo protesico a discrezione del chirurgo. La paralisi diaframmatica, chiamata anche eventrazione diaframmatica in letteratura, corrisponde a un’elevazione permanente di un emidiaframma senza una soluzione di continuità. È il più delle volte acquisita e dovuta a una lesione del nervo frenico. Solo la dispnea invalidante giustifica un intervento chirurgico. L’intervento consiste nel tensionamento del diaframma paralizzato, che permette di aumentare così il volume polmonare intratoracico. Sono possibili le vie d’accesso addominale o toracica, aperta o mini-invasiva. L’operazione consiste o in una frenoplicatura o in una frenoplastica mediante resezione della parte centrale della cupola con l’aiuto di suturatrici lineari. Il miglioramento della funzione respiratoria sembra essere ottimale dopo una frenoplastica laparoscopica.