{"title":"全肩关节假体,解剖和反向,选择性,非创伤性","authors":"C. Nérot, X. Ohl","doi":"10.1016/S2211-0801(24)00010-4","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><div>Negli ultimi quarant'anni, il numero di impianti di protesi di spalla è aumentato in modo significativo (più che triplicato tra il 2006 e il 2019), con risultati clinici che incoraggiano il loro impiego e il loro sviluppo. Sono qui descritti i dati anatomici, clinici e paraclinici preoperatori; questi costituiscono il presupposto essenziale prima dell'indicazione definitiva. Considerevole è il contributo dell'rx per individuare una perdita di sostanza ossea (della glena in particolare; è alla base di nuove tecniche di pianificazione preoperatoria senza o con la realizzazione di strumentazione paziente-specifica (PSI [patient specific instrumentation] /GPS [guide specific patient]) e ugualmente anche la navigazione perioperatoria. Per quanto riguarda i tessuti molli, l'rx (così come la risonanza magnetica) permette di valutare la qualità dei muscoli della cuffia dei rotatori. Ciò è tanto più importante in quanto glena e cuffia rappresentano due punti fondamentali nelle artroplastiche di spalla. La qualità dell'esposizione e la via d'accesso sono parte integrante della strategia chirurgica. Qualunque sia l'artroplastica totale scelta, la qualità dell'esposizione glenoidea è un momento delicato ma essenziale per garantire un lavoro efficace: preparazione ossea e fissazione dell'impianto. Il rispetto dei tessuti molli e il ripristino di un equilibrio soddisfacente sono gli elementi chiave di un buon risultato funzionale delle protesi anatomiche. In caso di omartrosi associata a rottura irreparabile della cuffia dei rotatori, i principi meccanici descritti da Paul Grammont per la protesi inversa sono serviti come base per numerosi studi clinici e biomeccanici che hanno permesso di specificare i criteri di posizionamento più idonei, soprattutto per la parte glenoidea al fine di migliorare la longevità dell'impianto e i risultati funzionali, in particolare range di rotazione per protesi inverse, modificando le caratteristiche della cavità glenoidea e dell'impianto omerale. 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Protesi totale di spalla, anatomica e inversa, elettiva, non traumatica
Riassunto
Negli ultimi quarant'anni, il numero di impianti di protesi di spalla è aumentato in modo significativo (più che triplicato tra il 2006 e il 2019), con risultati clinici che incoraggiano il loro impiego e il loro sviluppo. Sono qui descritti i dati anatomici, clinici e paraclinici preoperatori; questi costituiscono il presupposto essenziale prima dell'indicazione definitiva. Considerevole è il contributo dell'rx per individuare una perdita di sostanza ossea (della glena in particolare; è alla base di nuove tecniche di pianificazione preoperatoria senza o con la realizzazione di strumentazione paziente-specifica (PSI [patient specific instrumentation] /GPS [guide specific patient]) e ugualmente anche la navigazione perioperatoria. Per quanto riguarda i tessuti molli, l'rx (così come la risonanza magnetica) permette di valutare la qualità dei muscoli della cuffia dei rotatori. Ciò è tanto più importante in quanto glena e cuffia rappresentano due punti fondamentali nelle artroplastiche di spalla. La qualità dell'esposizione e la via d'accesso sono parte integrante della strategia chirurgica. Qualunque sia l'artroplastica totale scelta, la qualità dell'esposizione glenoidea è un momento delicato ma essenziale per garantire un lavoro efficace: preparazione ossea e fissazione dell'impianto. Il rispetto dei tessuti molli e il ripristino di un equilibrio soddisfacente sono gli elementi chiave di un buon risultato funzionale delle protesi anatomiche. In caso di omartrosi associata a rottura irreparabile della cuffia dei rotatori, i principi meccanici descritti da Paul Grammont per la protesi inversa sono serviti come base per numerosi studi clinici e biomeccanici che hanno permesso di specificare i criteri di posizionamento più idonei, soprattutto per la parte glenoidea al fine di migliorare la longevità dell'impianto e i risultati funzionali, in particolare range di rotazione per protesi inverse, modificando le caratteristiche della cavità glenoidea e dell'impianto omerale. Le procedure associate come l'innesto osseo o il trasferimento tendineo possono essere indicate e vanno ugualmente pianificate.