{"title":"“我兵。这个词代表一切。伊尼乌戈·塔凯蒂(iginius UGO TARCHETTI)高尚的疯狂中,反军国主义和神经症","authors":"Simone Pettine","doi":"10.21618/fil2226394p","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Obiettivo del presente saggio è l’analisi del romanzo Una nobile follia di Iginio Ugo Tarchetti, pubblicato per la prima volta in appendice alla rivista «Il Sole» tra il 1866 e il 1867. La critica si è già occupata in alcune occasioni dell’opera in questione, proponendone sempre una lettura antimilitaristica. Lo stesso Tarchetti, del resto, ideò il volume mosso da un’aperta e violenta polemica nei confronti dell’istituzione militare nel suo complesso (dalla leva obbligatoria agli eserciti permanenti, passando per la vita di caserma); tanto che Roberto Carnero, in anni recenti, ha considerato Una nobile follia un libro volto a demistificare ogni guerra e forma di violenza, al di là delle specifiche motivazioni storiche. La prospettiva adottata in questa sede è però inedita: senza prescindere dalle motivazioni ideologiche di Tarchetti, si tenterà di individuarne la riconferma e resa letteraria nella patologia del protagonista, Vincenzo D. La nevrosi di quest’ultimo viene infatti descritta come perfetta risultante della vita del soldato: Tarchetti descrive abilmente i vari stadi della malattia mentale, dovuta a condizioni storico-sociali sia esterne che interne; il tema della follia troverà poi spazio ancora più ampio, di lì a qualche anno, nel romanzo più famoso dell’autore, Fosca. Gli strumenti adottati nell’analisi sono quelli propri della critica testuale e del close reading.","PeriodicalId":197643,"journal":{"name":"Филолог – часопис за језик књижевност и културу","volume":"11 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"“FUI SOLDATO. QUESTA PAROLA ESPRIME TUTTO”. ANTIMILITARISMO E NEVROSI IN UNA NOBILE FOLLIA DI IGINIO UGO TARCHETTI\",\"authors\":\"Simone Pettine\",\"doi\":\"10.21618/fil2226394p\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"Obiettivo del presente saggio è l’analisi del romanzo Una nobile follia di Iginio Ugo Tarchetti, pubblicato per la prima volta in appendice alla rivista «Il Sole» tra il 1866 e il 1867. La critica si è già occupata in alcune occasioni dell’opera in questione, proponendone sempre una lettura antimilitaristica. Lo stesso Tarchetti, del resto, ideò il volume mosso da un’aperta e violenta polemica nei confronti dell’istituzione militare nel suo complesso (dalla leva obbligatoria agli eserciti permanenti, passando per la vita di caserma); tanto che Roberto Carnero, in anni recenti, ha considerato Una nobile follia un libro volto a demistificare ogni guerra e forma di violenza, al di là delle specifiche motivazioni storiche. La prospettiva adottata in questa sede è però inedita: senza prescindere dalle motivazioni ideologiche di Tarchetti, si tenterà di individuarne la riconferma e resa letteraria nella patologia del protagonista, Vincenzo D. La nevrosi di quest’ultimo viene infatti descritta come perfetta risultante della vita del soldato: Tarchetti descrive abilmente i vari stadi della malattia mentale, dovuta a condizioni storico-sociali sia esterne che interne; il tema della follia troverà poi spazio ancora più ampio, di lì a qualche anno, nel romanzo più famoso dell’autore, Fosca. Gli strumenti adottati nell’analisi sono quelli propri della critica testuale e del close reading.\",\"PeriodicalId\":197643,\"journal\":{\"name\":\"Филолог – часопис за језик књижевност и културу\",\"volume\":\"11 1\",\"pages\":\"0\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2022-12-31\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"Филолог – часопис за језик књижевност и културу\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.21618/fil2226394p\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Филолог – часопис за језик књижевност и културу","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.21618/fil2226394p","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
“FUI SOLDATO. QUESTA PAROLA ESPRIME TUTTO”. ANTIMILITARISMO E NEVROSI IN UNA NOBILE FOLLIA DI IGINIO UGO TARCHETTI
Obiettivo del presente saggio è l’analisi del romanzo Una nobile follia di Iginio Ugo Tarchetti, pubblicato per la prima volta in appendice alla rivista «Il Sole» tra il 1866 e il 1867. La critica si è già occupata in alcune occasioni dell’opera in questione, proponendone sempre una lettura antimilitaristica. Lo stesso Tarchetti, del resto, ideò il volume mosso da un’aperta e violenta polemica nei confronti dell’istituzione militare nel suo complesso (dalla leva obbligatoria agli eserciti permanenti, passando per la vita di caserma); tanto che Roberto Carnero, in anni recenti, ha considerato Una nobile follia un libro volto a demistificare ogni guerra e forma di violenza, al di là delle specifiche motivazioni storiche. La prospettiva adottata in questa sede è però inedita: senza prescindere dalle motivazioni ideologiche di Tarchetti, si tenterà di individuarne la riconferma e resa letteraria nella patologia del protagonista, Vincenzo D. La nevrosi di quest’ultimo viene infatti descritta come perfetta risultante della vita del soldato: Tarchetti descrive abilmente i vari stadi della malattia mentale, dovuta a condizioni storico-sociali sia esterne che interne; il tema della follia troverà poi spazio ancora più ampio, di lì a qualche anno, nel romanzo più famoso dell’autore, Fosca. Gli strumenti adottati nell’analisi sono quelli propri della critica testuale e del close reading.