P. Mordant , P.-B. Pagès , B. Grand , F. Le Pimpec-Barthes , M. Riquet
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Abstract
Descritta nel 1819, la tubercolosi polmonare ha accompagnato lo sviluppo della chirurgia toracica. Dopo l’abbandono delle tecniche di collassoterapia nel 1945 e il minor ricorso alla toracoplastica dopo gli anni ′80, le resezioni parenchimali restano il solo trattamento curativo possibile di situazioni cliniche complesse. La tubercolosi multiresistente (multidrug-resistant tuberculosis [MDR-TB]) deve beneficiare di una gestione chirurgica all’interno di equipe specializzate. Le caverne post-tubercolari, le distruzioni parenchimali e le dilatazioni dei bronchi da postumi possono complicarsi con un’emottisi e un’infezione da aspergillus o con infezioni recidivanti e devono, allora, essere operate. In queste indicazioni difficili, una preparazione preoperatoria rigorosa, una tecnica sistematica e delle cure postoperatorie vigili consentono di ottenere delle guarigioni definitive, al prezzo di una morbimortalità operatoria accettabile. Queste situazioni devono, quindi, essere conosciute dai chirurghi toracici, per non prolungare inutilmente dei trattamenti medici inefficaci e/o tossici.