M. Alifano (Ancien chef de clinique-assistant, professeur des Universités, praticien hospitalier) , J. Berjaud , M. Dahan , J.-F. Regnard
{"title":"Trattamento chirurgico delle complicanze settiche dopo pneumonectomia","authors":"M. Alifano (Ancien chef de clinique-assistant, professeur des Universités, praticien hospitalier) , J. Berjaud , M. Dahan , J.-F. Regnard","doi":"10.1016/S1288-3336(18)41296-4","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La principale complicanza settica della pneumonectomia è il piotorace. Quest’ultimo è associato una volta su due a una fistola broncopleurica, che può essere la causa o la conseguenza del piotorace. Ciò significa che il loro trattamento è strettamente collegato. Il trattamento del piotorace è la sterilizzazione della cavità di pneumonectomia, mentre quello della fistola la sua chiusura. Nella fase acuta, il primo trattamento è il drenaggio della loggia di pneumonectomia il cui scopo è prevenire l’inondazione del polmone controlaterale e di ottenere un controllo iniziale della sepsi locale. Secondariamente, il controllo iniziale della sepsi può essere assicurato dall’irrigazione-lavaggio, eventualmente associato a una “toilette chirurgica” della cavità di pneumonectomia. In caso di insuccesso, una toracostomia rappresenta spesso il miglior metodo di controllo locale della sepsi. Questa operazione è la tecnica di elezione quando il piotorace è accompagnato da una fistola. Una volta controllata la fase acuta, si pone il problema dell’obliterazione dello spazio pleurico. Essa può essere ottenuta con una mioplastica o un’epiploonplastica, eventualmente precedute da una manovra di abbattimento della sacca mediante una toracoplastica. Quando la sacca è di volume ridotto, è possibile eseguire una chiusura semplice di toracostomia su una soluzione antibiotica (metodo di Clagett). L’uso della terapia a pressione negativa è un’opzione per le cavità senza fistola perché accelera la detersione e favorisce la retrazione e la granulazione. In pratica, le indicazioni dipendono più dalle caratteristiche del paziente, dalla complicanza settica e dalle abitudini del servizio che da un algoritmo immutabile e rigoroso.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"22 1","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2018-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(18)41296-4","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1288333618412964","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La principale complicanza settica della pneumonectomia è il piotorace. Quest’ultimo è associato una volta su due a una fistola broncopleurica, che può essere la causa o la conseguenza del piotorace. Ciò significa che il loro trattamento è strettamente collegato. Il trattamento del piotorace è la sterilizzazione della cavità di pneumonectomia, mentre quello della fistola la sua chiusura. Nella fase acuta, il primo trattamento è il drenaggio della loggia di pneumonectomia il cui scopo è prevenire l’inondazione del polmone controlaterale e di ottenere un controllo iniziale della sepsi locale. Secondariamente, il controllo iniziale della sepsi può essere assicurato dall’irrigazione-lavaggio, eventualmente associato a una “toilette chirurgica” della cavità di pneumonectomia. In caso di insuccesso, una toracostomia rappresenta spesso il miglior metodo di controllo locale della sepsi. Questa operazione è la tecnica di elezione quando il piotorace è accompagnato da una fistola. Una volta controllata la fase acuta, si pone il problema dell’obliterazione dello spazio pleurico. Essa può essere ottenuta con una mioplastica o un’epiploonplastica, eventualmente precedute da una manovra di abbattimento della sacca mediante una toracoplastica. Quando la sacca è di volume ridotto, è possibile eseguire una chiusura semplice di toracostomia su una soluzione antibiotica (metodo di Clagett). L’uso della terapia a pressione negativa è un’opzione per le cavità senza fistola perché accelera la detersione e favorisce la retrazione e la granulazione. In pratica, le indicazioni dipendono più dalle caratteristiche del paziente, dalla complicanza settica e dalle abitudini del servizio che da un algoritmo immutabile e rigoroso.