{"title":"Principi e indicazioni della ECMO nella patologia polmonare dell’adulto","authors":"P.-E. Falcoz, G. Capellier","doi":"10.1016/S1288-3336(10)70422-2","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’ECMO o Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ossigenazione extracorporea a membrana) in origine era una tecnica di respirazione assistita che utilizzava uno scambiatore di gas a membrana. Per estensione, l’ECMO è diventata una tecnica di assistenza respiratoria e cardiorespiratoria utilizzata in casi di insufficienza respiratoria e/o cardiaca in attesa del recupero della funzione deficitaria o di un eventuale trapianto. Il supporto emodinamico può essere parziale o totale. È un tipo di assistenza che può essere impiantato attraverso accessi vascolari periferici. Questo tipo di assistenza utilizza i principi della circolazione extracorporea che nell’era moderna si è estesa con l’utilizzo del polmone artificiale a membrana. Il circuito di base è semplice e comprende una pompa, un ossigenatore (per l’arricchimento di ossigeno del sangue e la decarbossilazione) e delle vie di accesso (una in uscita e una di riperfusione). Il suo impianto è semplice, rapido e può essere iniziato al letto del paziente. Nonostante i recenti progressi tecnologici, pochi centri ancora ricorrono all’assistenza temporanea. Alcuni centri di chirurgia toracica tuttavia la utilizzano di routine come assistenza all’intervento chirurgico (soprattutto i trapianti), e alcune gruppi di rianimatori vengono formati e attrezzati per il trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto. Nel quadro della patologia polmonare dell’adulto l’idea portante è quella di sviluppare una nozione di strategia minimalista con l’utilizzo di una circolazione extracorporea adiuvante parziale – più che di sostituzione completa – che consenta il recupero metabolico del paziente. Negli anni a venire, il perfezionamento delle tecnologie e una miglior conoscenza delle indicazioni dovrebbero sensibilmente migliorare la prognosi dei pazienti sotto ECMO.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"14 1","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2010-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(10)70422-2","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1288333610704222","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’ECMO o Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ossigenazione extracorporea a membrana) in origine era una tecnica di respirazione assistita che utilizzava uno scambiatore di gas a membrana. Per estensione, l’ECMO è diventata una tecnica di assistenza respiratoria e cardiorespiratoria utilizzata in casi di insufficienza respiratoria e/o cardiaca in attesa del recupero della funzione deficitaria o di un eventuale trapianto. Il supporto emodinamico può essere parziale o totale. È un tipo di assistenza che può essere impiantato attraverso accessi vascolari periferici. Questo tipo di assistenza utilizza i principi della circolazione extracorporea che nell’era moderna si è estesa con l’utilizzo del polmone artificiale a membrana. Il circuito di base è semplice e comprende una pompa, un ossigenatore (per l’arricchimento di ossigeno del sangue e la decarbossilazione) e delle vie di accesso (una in uscita e una di riperfusione). Il suo impianto è semplice, rapido e può essere iniziato al letto del paziente. Nonostante i recenti progressi tecnologici, pochi centri ancora ricorrono all’assistenza temporanea. Alcuni centri di chirurgia toracica tuttavia la utilizzano di routine come assistenza all’intervento chirurgico (soprattutto i trapianti), e alcune gruppi di rianimatori vengono formati e attrezzati per il trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto. Nel quadro della patologia polmonare dell’adulto l’idea portante è quella di sviluppare una nozione di strategia minimalista con l’utilizzo di una circolazione extracorporea adiuvante parziale – più che di sostituzione completa – che consenta il recupero metabolico del paziente. Negli anni a venire, il perfezionamento delle tecnologie e una miglior conoscenza delle indicazioni dovrebbero sensibilmente migliorare la prognosi dei pazienti sotto ECMO.