{"title":"I troppi non detti nel De honesta voluptate et valitudine del Platina","authors":"Remo L. Guidi","doi":"10.3280/sil2022-002001","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il De honesta voluptate et valitudine del Platina, dedicato al cardinale Bartolomeo Roverel- la, altro non è che un ricettario di menu, con un target ben preciso, individuabile negli ad- detti alla gastronomia, in quanti si dilettano di sperimentazioni linguistiche, o studiano l'evolversi dei costumi e dei festeggiamenti. Se non che l'umanista, ad apertura di libro, è sicuro di andare incontro a una serie di reazioni acide, che hanno poco a che fare con il suo progetto; e a opporglisi saranno i guardiani dell'ortodossia, alias i Mendicanti. Essi, infatti, troveranno incompatibili le sue preoccupazioni per la buona tavola, perché quanto appaga i sensi e promuove il piacere lo considerano occasione di peccato. Platina, però, non solo pubblica il libro, ma lo dedica a un cardinale, e questo potrebbe essere da parte sua (e indi- rettamente anche del presule?) una provocazione, per opporsi a una interpretazione impro- pria della vita, in nome di un cristianesimo arbitrariamente non solo restrittivo, ma punitivo. L'articolo intende addentrarsi in questa materia, evidenziarne i motivi e rivelarne le ragioni.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"40 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Storia in Lombardia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/sil2022-002001","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il De honesta voluptate et valitudine del Platina, dedicato al cardinale Bartolomeo Roverel- la, altro non è che un ricettario di menu, con un target ben preciso, individuabile negli ad- detti alla gastronomia, in quanti si dilettano di sperimentazioni linguistiche, o studiano l'evolversi dei costumi e dei festeggiamenti. Se non che l'umanista, ad apertura di libro, è sicuro di andare incontro a una serie di reazioni acide, che hanno poco a che fare con il suo progetto; e a opporglisi saranno i guardiani dell'ortodossia, alias i Mendicanti. Essi, infatti, troveranno incompatibili le sue preoccupazioni per la buona tavola, perché quanto appaga i sensi e promuove il piacere lo considerano occasione di peccato. Platina, però, non solo pubblica il libro, ma lo dedica a un cardinale, e questo potrebbe essere da parte sua (e indi- rettamente anche del presule?) una provocazione, per opporsi a una interpretazione impro- pria della vita, in nome di un cristianesimo arbitrariamente non solo restrittivo, ma punitivo. L'articolo intende addentrarsi in questa materia, evidenziarne i motivi e rivelarne le ragioni.