{"title":"Il Male nella Relazione. Minori autori di reati violenti contro i genitori","authors":"Susanna Pietralunga, Claudia Salvioli","doi":"10.3280/rsf2023-001005","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Le notizie trasmesse dai mass-media, le statistiche giudiziarie ed i dati pubblicati dal Dipartimento della Giustizia Minorile evidenziano il progressivo incremento registrato in particolare negli ultimi anni nel nostro Paese dal delitto di maltrattamenti in famiglia filio-parentali: dato che, peraltro, riflette in modo del tutto riduttivo le reali proporzioni del fenomeno, connotato da un numero oscuro particolarmente elevato, come normalmente accade nel settore dei reati in ambito familiare. Gli A.A. analizzano i dati relativi all'andamento di tale reato nell'ultimo quinquennio nel territorio della regione Emilia Romagna, evidenziando la complessità che caratterizza la fenomenologia e l'eziologia del crimine adolescenziale in genere ed, in particolare, in questa tipologia di reato, in specie nell'attuale momento storico e nell'attuale fase di transizione della cultura sociale, che comporta fattori di destabilizzazione soprattutto per i minori, resi particolarmente fragili dalla loro struttura di personalità ancora in via di formazione. A partire da tale complessità, viene segnalata l'esigenza di un'analisi rivolta ad un focus più ampio, indagando la natura e i moventi degli agiti antisociali, il loro rapporto con la struttura di personalità del minore, la genesi del sintomo e del disagio espresso, in sintesi il quantum della responsabilità del giovane nel crimine ed, in certa parte e per certi versi, il suo esserne ‘vittima', non già in un'accezione semplificante, di deresponsabilizzazione o giustificazione del minore, ma di responsabilizzazione dell'adulto e di inquadramento contestualizzante. In tale contesto la chiave di lettura della Criminologia, opportunamente corredata in specie in presenza di casi di disagio psichico dal contributo interpretativo della Psichiatria forense, può costituire uno strumento operativo di rilevanza centrale in prospettiva sia trattamentale che preventiva","PeriodicalId":78673,"journal":{"name":"Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali","volume":"67 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/rsf2023-001005","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Le notizie trasmesse dai mass-media, le statistiche giudiziarie ed i dati pubblicati dal Dipartimento della Giustizia Minorile evidenziano il progressivo incremento registrato in particolare negli ultimi anni nel nostro Paese dal delitto di maltrattamenti in famiglia filio-parentali: dato che, peraltro, riflette in modo del tutto riduttivo le reali proporzioni del fenomeno, connotato da un numero oscuro particolarmente elevato, come normalmente accade nel settore dei reati in ambito familiare. Gli A.A. analizzano i dati relativi all'andamento di tale reato nell'ultimo quinquennio nel territorio della regione Emilia Romagna, evidenziando la complessità che caratterizza la fenomenologia e l'eziologia del crimine adolescenziale in genere ed, in particolare, in questa tipologia di reato, in specie nell'attuale momento storico e nell'attuale fase di transizione della cultura sociale, che comporta fattori di destabilizzazione soprattutto per i minori, resi particolarmente fragili dalla loro struttura di personalità ancora in via di formazione. A partire da tale complessità, viene segnalata l'esigenza di un'analisi rivolta ad un focus più ampio, indagando la natura e i moventi degli agiti antisociali, il loro rapporto con la struttura di personalità del minore, la genesi del sintomo e del disagio espresso, in sintesi il quantum della responsabilità del giovane nel crimine ed, in certa parte e per certi versi, il suo esserne ‘vittima', non già in un'accezione semplificante, di deresponsabilizzazione o giustificazione del minore, ma di responsabilizzazione dell'adulto e di inquadramento contestualizzante. In tale contesto la chiave di lettura della Criminologia, opportunamente corredata in specie in presenza di casi di disagio psichico dal contributo interpretativo della Psichiatria forense, può costituire uno strumento operativo di rilevanza centrale in prospettiva sia trattamentale che preventiva