D. Fabre (Chirurgien) , P. Despins (Chirurgien) , E. Fadel (Chirurgien) , P.-G. Dartevelle
{"title":"Tecnica chirurgica di trapianto cardiopolmonare","authors":"D. Fabre (Chirurgien) , P. Despins (Chirurgien) , E. Fadel (Chirurgien) , P.-G. Dartevelle","doi":"10.1016/S1288-3336(14)68903-2","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Le principali indicazioni del trapianto cardiopolmonare (TCP) sono le ipertensioni arteriose polmonari, che siano idiopatiche, secondarie o associate alle cardiopatie congenite (sindrome di Eisenmenger). Come il trapianto bipolmonare (TBP), il TCP offre una buona sopravvivenza a lungo termine a pazienti che sfuggono ad ogni trattamento medico e la cui prognosi vitale è in gioco. Oltre alla gestione di un cuore insufficiente, i vantaggi di questo trapianto sono l’assenza di ischemia bronchiale e di complicanze bronchiali a distanza e il tasso meno elevato di bronchiolite obliterante. Il rapporto attuale di TCP rispetto al TBP è di uno a dieci. Infatti, a causa della scarsità di organi, si privilegia il TBP ogni volta che sia possibile, ma il TCP resta raccomandato per i pazienti con una disfunzione cardiaca destra grave o una sindrome di Eisenmenger. La tecnica chirurgica è ben standardizzata dai primi TCP. È fondamentale una buona coordinazione tra l’equipe di prelievo e quella di trapianto per ridurre l’ischemia del trapianto. Infine, il supporto circolatorio è indispensabile per gestire le insufficienze postoperatorie resistenti alle terapie mediche.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"18 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2014-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(14)68903-2","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1288333614689032","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Le principali indicazioni del trapianto cardiopolmonare (TCP) sono le ipertensioni arteriose polmonari, che siano idiopatiche, secondarie o associate alle cardiopatie congenite (sindrome di Eisenmenger). Come il trapianto bipolmonare (TBP), il TCP offre una buona sopravvivenza a lungo termine a pazienti che sfuggono ad ogni trattamento medico e la cui prognosi vitale è in gioco. Oltre alla gestione di un cuore insufficiente, i vantaggi di questo trapianto sono l’assenza di ischemia bronchiale e di complicanze bronchiali a distanza e il tasso meno elevato di bronchiolite obliterante. Il rapporto attuale di TCP rispetto al TBP è di uno a dieci. Infatti, a causa della scarsità di organi, si privilegia il TBP ogni volta che sia possibile, ma il TCP resta raccomandato per i pazienti con una disfunzione cardiaca destra grave o una sindrome di Eisenmenger. La tecnica chirurgica è ben standardizzata dai primi TCP. È fondamentale una buona coordinazione tra l’equipe di prelievo e quella di trapianto per ridurre l’ischemia del trapianto. Infine, il supporto circolatorio è indispensabile per gestire le insufficienze postoperatorie resistenti alle terapie mediche.