{"title":"Epatite virale C","authors":"S. Pol MD, PhD","doi":"10.1016/S1634-7358(22)47256-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) colpisce più di 54 milioni di persone in tutto il mondo. È la causa di una malattia sistemica che associa manifestazioni epatiche ed extraepatiche: vasculite crioglobulinemica e manifestazioni generali legate all’infiammazione cronica (diabete, manifestazioni cardio-, reno- o cerebrovascolari e tumori extraepatici, in particolare linfoma non-Hodgkin). La significativa morbimortalità legata all’HCV giustifica quindi lo screening e il trattamento, che hanno fatto notevoli progressi in questi ultimi 2 decenni. La comprensione del ciclo replicativo dell’HCV ha consentito lo sviluppo di antivirali orali ad azione diretta specifici per l’HCV che prendono di mira le proteine virali (la proteasi NS3/4A, la polimerasi NS5B e la proteina multifunzionale NS5A del complesso di replicazione). La combinazione di due o tre inibitori specifici, spesso coformulati in una capsula, senza interferone pegilato e il più delle volte senza ribavirina, permette un’elevata efficacia antivirale (oltre il 97% di guarigione) per delle durate di trattamento di 8-12 settimane con una tolleranza soddisfacente. L’infezione da HCV è l’unica infezione virale cronica da cui si può guarire e la guarigione virologica consente la stabilizzazione o, meglio, la reversibilità delle manifestazioni epatiche o extraepatiche. Ciò sottolinea l’importanza di rafforzare le politiche di screening e di accesso alle cure per sperare a breve termine nell’eliminazione dell’infezione virale C, auspicata entro il 2030 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se tale eliminazione è possibile in alcuni paesi (Islanda, Francia, Germania, ecc.), sembra compromessa in altri, dove la prevenzione (Stati Uniti), lo screening e/o l’accesso alle cure sono ancora insufficienti (Africa subsahariana, Russia, ecc.).</p></div>","PeriodicalId":100408,"journal":{"name":"EMC - AKOS - Trattato di Medicina","volume":"24 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - AKOS - Trattato di Medicina","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1634735822472561","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) colpisce più di 54 milioni di persone in tutto il mondo. È la causa di una malattia sistemica che associa manifestazioni epatiche ed extraepatiche: vasculite crioglobulinemica e manifestazioni generali legate all’infiammazione cronica (diabete, manifestazioni cardio-, reno- o cerebrovascolari e tumori extraepatici, in particolare linfoma non-Hodgkin). La significativa morbimortalità legata all’HCV giustifica quindi lo screening e il trattamento, che hanno fatto notevoli progressi in questi ultimi 2 decenni. La comprensione del ciclo replicativo dell’HCV ha consentito lo sviluppo di antivirali orali ad azione diretta specifici per l’HCV che prendono di mira le proteine virali (la proteasi NS3/4A, la polimerasi NS5B e la proteina multifunzionale NS5A del complesso di replicazione). La combinazione di due o tre inibitori specifici, spesso coformulati in una capsula, senza interferone pegilato e il più delle volte senza ribavirina, permette un’elevata efficacia antivirale (oltre il 97% di guarigione) per delle durate di trattamento di 8-12 settimane con una tolleranza soddisfacente. L’infezione da HCV è l’unica infezione virale cronica da cui si può guarire e la guarigione virologica consente la stabilizzazione o, meglio, la reversibilità delle manifestazioni epatiche o extraepatiche. Ciò sottolinea l’importanza di rafforzare le politiche di screening e di accesso alle cure per sperare a breve termine nell’eliminazione dell’infezione virale C, auspicata entro il 2030 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se tale eliminazione è possibile in alcuni paesi (Islanda, Francia, Germania, ecc.), sembra compromessa in altri, dove la prevenzione (Stati Uniti), lo screening e/o l’accesso alle cure sono ancora insufficienti (Africa subsahariana, Russia, ecc.).
全球有5400多万人感染丙肝病毒。它是一种结合肝和肝外表现的系统性疾病的原因:冷球蛋白血管炎和与慢性炎症有关的一般表现(糖尿病、心血管或脑血管表现和肝外肿瘤,特别是非霍奇金淋巴瘤)。因此,与丙肝有关的显著死亡率证明了筛查和治疗是合理的,在过去二十年中,筛查和治疗取得了显著进展。对hcv复制周期的了解导致了针对病毒蛋白的hcv的口服直接作用抗病毒药物的开发(复制复合物中的NS3/4A蛋白酶、NS5B聚合酶和多功能NS5A蛋白)。两种或三种特定抑制剂的组合,通常是在胶囊中组合,不含染色干扰素,通常不含利巴韦林,在8-12周的治疗过程中具有较高的抗病毒功效(超过97%的愈合),并具有令人满意的耐受性。丙肝感染是唯一可以治愈的慢性病毒感染,病毒学愈合使肝或肝外表现稳定,或者更确切地说,可逆。这强调了加强筛查和获得治疗的政策的重要性,以便在短期内消除世界卫生组织(world health organisation)希望在2030年前消除C型病毒感染。虽然在一些国家(冰岛、法国、德国等)可以消除这种疾病,但在其他国家(美国)预防、筛查和/或获得治疗的机会仍然不足(撒哈拉以南非洲、俄罗斯等),这种情况似乎受到了损害。