{"title":"Dacrio-cisto-rino-stomia endoscopica","authors":"V. Favier, L. Crampette","doi":"10.1016/S1292-3036(22)46728-9","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La dacrio-cisto-rino-stomia (DCR) è una tecnica chirurgica che permette di aggirare un ostacolo nelle vie di drenaggio lacrimale aprendo il sacco lacrimale nelle cavità nasali. L’avvento della chirurgia endonasale ha consentito un boom della DCR sotto guida endoscopica. Le ostruzioni lacrimali sono spesso rivelate da una lacrimazione unilaterale cronica. Tuttavia, la valutazione preoperatoria deve cercare di escludere le numerose diagnosi differenziali di lacrimazione. Questo esame comprende una valutazione oftalmologica completa con esame dell’occhio, del film lacrimale e dei dotti lacrimali, una valutazione oto-rino-laringoiatrica essenzialmente endoscopica e una dacrio-TC che consentirà di evidenziare l’ostacolo e di studiare l’anatomia dei dotti lacrimali. La DCR endoscopica viene il più delle volte eseguita in anestesia generale in regime ambulatoriale. I punti di riferimento endoscopici da visualizzare sono, da davanti a dietro, la bozza lacrimale, il processo uncinato e la bolla etmoidale. L’incisione mucosa viene praticata davanti alla bozza lacrimale e continuata da davanti a dietro attraverso un distacco mucoso che consente l’esposizione del dotto lacrimale osseo. La resezione ossea viene eseguita idealmente utilizzando una fresa diamantata irrigata. Il sacco lacrimale viene quindi identificato in endoscopia, con l’ausilio di una pressione delle dita sul canto interno. Una sonda di Bowman viene introdotta nel sacco lacrimale attraverso un canalicolo. L’incisione endonasale del sacco lacrimale viene praticata a croce all’altezza indicata dal contatto distale della sonda di Bowman. Viene generalmente posizionata una sonda bicanalicolare per un periodo di 2-3 mesi. Le sequele sono semplici nella stragrande maggioranza dei casi. Le complicanze possono essere un’epistassi intra- o postoperatoria e una rottura orbitaria riconoscibile da una fuoriuscita adiposa, che può rimanere asintomatica e causare un’ecchimosi o un enfisema palpebrale non grave ed eccezionalmente un ematoma orbitario che giustifica un secondo intervento.</p></div>","PeriodicalId":100453,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","volume":"26 1","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1292303622467289","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La dacrio-cisto-rino-stomia (DCR) è una tecnica chirurgica che permette di aggirare un ostacolo nelle vie di drenaggio lacrimale aprendo il sacco lacrimale nelle cavità nasali. L’avvento della chirurgia endonasale ha consentito un boom della DCR sotto guida endoscopica. Le ostruzioni lacrimali sono spesso rivelate da una lacrimazione unilaterale cronica. Tuttavia, la valutazione preoperatoria deve cercare di escludere le numerose diagnosi differenziali di lacrimazione. Questo esame comprende una valutazione oftalmologica completa con esame dell’occhio, del film lacrimale e dei dotti lacrimali, una valutazione oto-rino-laringoiatrica essenzialmente endoscopica e una dacrio-TC che consentirà di evidenziare l’ostacolo e di studiare l’anatomia dei dotti lacrimali. La DCR endoscopica viene il più delle volte eseguita in anestesia generale in regime ambulatoriale. I punti di riferimento endoscopici da visualizzare sono, da davanti a dietro, la bozza lacrimale, il processo uncinato e la bolla etmoidale. L’incisione mucosa viene praticata davanti alla bozza lacrimale e continuata da davanti a dietro attraverso un distacco mucoso che consente l’esposizione del dotto lacrimale osseo. La resezione ossea viene eseguita idealmente utilizzando una fresa diamantata irrigata. Il sacco lacrimale viene quindi identificato in endoscopia, con l’ausilio di una pressione delle dita sul canto interno. Una sonda di Bowman viene introdotta nel sacco lacrimale attraverso un canalicolo. L’incisione endonasale del sacco lacrimale viene praticata a croce all’altezza indicata dal contatto distale della sonda di Bowman. Viene generalmente posizionata una sonda bicanalicolare per un periodo di 2-3 mesi. Le sequele sono semplici nella stragrande maggioranza dei casi. Le complicanze possono essere un’epistassi intra- o postoperatoria e una rottura orbitaria riconoscibile da una fuoriuscita adiposa, che può rimanere asintomatica e causare un’ecchimosi o un enfisema palpebrale non grave ed eccezionalmente un ematoma orbitario che giustifica un secondo intervento.