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Abstract
L’autore rievoca gli incontri avuti con Wolfgang Metzger, dell’Universita di Munster, il quale veniva periodicamente a Bologna per ascoltare e discutere le ricerche dei giovani italiani. Gli incontri hanno occupato complessivamente poco piu di un decennio (1961-1971). Gli episodi rievocati coinvolgono, oltre l’autore, anche i colleghi Renzo Canestrari, Giuseppe Galli, Carlo Umilta, Giancarlo Trombini, Marino Bosinelli, Rudolf Arnheim, Cesare Musatti, Manfredo Massironi, l’artista Alberto Biasi e il pedagogista Giovanni Maria Bertin. Quest’ultimo ha spesso mostrato apprezzamento per il fatto che, oltre agli aspetti della percezione, Metzger ha studiato altri processi cognitivi come la memoria, particolarmente importante per i processi di apprendimento. Vengono inoltre messi in luce alcuni aspetti del carattere di Metzger e le esperienze significative della relazione formativa tra il maestro e i vari allievi e studiosi. Si ricorda ancora la fiducia che questo maestro ha lasciato a proposito dell’importanza della fenomenologia sperimentale ed il ruolo avuto per la psicologia italiana.