{"title":"Gestione clinica della malaria nel paziente HIV positivo.","authors":"Francesca Iannuzzi et al.","doi":"10.19198/jha31525","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Vi è un’estesa sovrapposizione geografica tra malaria e infezione da HIV nell’Africa Sub-Sahariana e, in minor misura, nel Sud-Est Asiatico.In Europa e Nord America i casi di malaria nei pazienti HIV positivi sono limitati ai viaggiatori in aree malariche senza idonea profilassi.La co-infezione malaria-HIV (CMH) comporta un aumento della viremia e una riduzione del numero dei linfociti CD4+, l’incremento della parassitemia e della frequenza di gametocitemia persistente, più frequenti complicanze da malaria grave e mortalità più elevata.La CMH in gravidanza aumenta il rischio di complicanze perinatali (parto pre-termine, aumentatamortalità neonatale, anemia grave).Nella scelta del trattamento antimalarico è necessario tenere in considerazione le numerose interazioni farmacologiche con la terapia antiretrovirale.In generale gli inibitori delle proteasi e gli NNRTI sono i farmaci con il maggior numero di interazioni farmacologiche con le terapie di combinazione a base di derivati dell’artemisinina.L’allungamento del tratto QT è l’evento avverso più frequente e che richiede un monitoraggio ECG più attento nei pazienti in trattamento antiretrovirale.Il paziente con infezione da HIV necessita pertanto un attento monitoraggio degli effetti collaterali in corso di terapia e rivalutazione nelle settimane successive per assicurarsi l’efficacia del trattamento antimalarico.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"72 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"JHA - Journal of HIV and Ageing","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.19198/jha31525","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Vi è un’estesa sovrapposizione geografica tra malaria e infezione da HIV nell’Africa Sub-Sahariana e, in minor misura, nel Sud-Est Asiatico.In Europa e Nord America i casi di malaria nei pazienti HIV positivi sono limitati ai viaggiatori in aree malariche senza idonea profilassi.La co-infezione malaria-HIV (CMH) comporta un aumento della viremia e una riduzione del numero dei linfociti CD4+, l’incremento della parassitemia e della frequenza di gametocitemia persistente, più frequenti complicanze da malaria grave e mortalità più elevata.La CMH in gravidanza aumenta il rischio di complicanze perinatali (parto pre-termine, aumentatamortalità neonatale, anemia grave).Nella scelta del trattamento antimalarico è necessario tenere in considerazione le numerose interazioni farmacologiche con la terapia antiretrovirale.In generale gli inibitori delle proteasi e gli NNRTI sono i farmaci con il maggior numero di interazioni farmacologiche con le terapie di combinazione a base di derivati dell’artemisinina.L’allungamento del tratto QT è l’evento avverso più frequente e che richiede un monitoraggio ECG più attento nei pazienti in trattamento antiretrovirale.Il paziente con infezione da HIV necessita pertanto un attento monitoraggio degli effetti collaterali in corso di terapia e rivalutazione nelle settimane successive per assicurarsi l’efficacia del trattamento antimalarico.