A. Seguin , H. Dutau , C.-H. Marquette , J.-M. Vergnon , C. Baillard , M. Dahan , E. Martinod
{"title":"Chirurgia della trachea e dei bronchi: ruolo della broncoscopia interventistica per le lesioni non chirurgiche","authors":"A. Seguin , H. Dutau , C.-H. Marquette , J.-M. Vergnon , C. Baillard , M. Dahan , E. Martinod","doi":"10.1016/S1288-3336(15)70702-8","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Esiste, oggi, un numero importante di tecniche endoscopiche che permettono la disostruzione e/o la calibratura, che si tratti dell’utilizzo del broncoscopio stesso, dell’elettrocoagulazione, della plasmacoagulazione all’argon o, ancora, della crioterapia. La scelta dell’una o dell’altra di queste tecniche, così come i rispettivi vantaggi e svantaggi, sono descritti rapidamente. Inoltre, dall’utilizzo e dallo sviluppo delle endoprotesi tracheobronchiali, le indicazioni della chirurgia della trachea e dei bronchi sono notevolmente diminuite. Esistono schematicamente due tipi di protesi: le protesi metalliche e le protesi in silicone. Benché nessuna rappresenti la protesi ideale per le vie aeree, esse permettono di ripristinare il calibro delle vie aeree così come di migliorare i sintomi e la funzionalità respiratori. La scelta delle protesi è guidata dalla lesione da trattare, dalla perennità da ipotizzare o, ancora, dal posizionamento temporaneo del dispositivo. È anche influenzata ampiamente dall’esperienza degli operatori. Noi ne offriamo, dunque, un approccio terapeutico, senza voler essere dogmatici in questo settore.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"19 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2015-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(15)70702-8","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1288333615707028","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Esiste, oggi, un numero importante di tecniche endoscopiche che permettono la disostruzione e/o la calibratura, che si tratti dell’utilizzo del broncoscopio stesso, dell’elettrocoagulazione, della plasmacoagulazione all’argon o, ancora, della crioterapia. La scelta dell’una o dell’altra di queste tecniche, così come i rispettivi vantaggi e svantaggi, sono descritti rapidamente. Inoltre, dall’utilizzo e dallo sviluppo delle endoprotesi tracheobronchiali, le indicazioni della chirurgia della trachea e dei bronchi sono notevolmente diminuite. Esistono schematicamente due tipi di protesi: le protesi metalliche e le protesi in silicone. Benché nessuna rappresenti la protesi ideale per le vie aeree, esse permettono di ripristinare il calibro delle vie aeree così come di migliorare i sintomi e la funzionalità respiratori. La scelta delle protesi è guidata dalla lesione da trattare, dalla perennità da ipotizzare o, ancora, dal posizionamento temporaneo del dispositivo. È anche influenzata ampiamente dall’esperienza degli operatori. Noi ne offriamo, dunque, un approccio terapeutico, senza voler essere dogmatici in questo settore.