{"title":"Chirurghi in grigioverde. Baldo Rossi, lo Zonda e gli ospedali chirurgici mobili nella Grande guerra","authors":"Contardo Vergani","doi":"10.3280/sil2022-002004","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L'articolo delinea il ruolo innovatore di Baldo Rossi, primario dell'Ospedale Maggiore di Milano, nella Grande guerra, partendo dal contesto sanitario milanese prebellico e seguen- done le trasformazioni durante il conflitto. Rossi si interessò soprattutto ai feriti cavitari (cranio, torace, addome). Gli addominali a inizio guerra non venivano operati per la morta- lità troppo elevata. I chirurghi si divisero in astensionisti e interventisti. Rossi, convinto che si trattasse di un problema organizzativo, ideò, realizzò e diresse gli ospedali chirurgici mobili della Croce Rossa milanese, vere cliniche chirurgiche trasportate su camion, da in- stallare nelle immediate retrovie. Sulla sua idea la sanità militare realizzò sette analoghe Ambulanze Chirurgiche d'Armata. I risultati migliorarono enormemente raggiungendo una sopravvivenza del 38%, negli addominali operati, con effetto trascinante sugli altri ospedali da campo e importanti ricadute sulla chirurgia di pace. Le unità mobili furono una delle novità sanitarie più interessanti della guerra.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"17 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Storia in Lombardia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/sil2022-002004","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L'articolo delinea il ruolo innovatore di Baldo Rossi, primario dell'Ospedale Maggiore di Milano, nella Grande guerra, partendo dal contesto sanitario milanese prebellico e seguen- done le trasformazioni durante il conflitto. Rossi si interessò soprattutto ai feriti cavitari (cranio, torace, addome). Gli addominali a inizio guerra non venivano operati per la morta- lità troppo elevata. I chirurghi si divisero in astensionisti e interventisti. Rossi, convinto che si trattasse di un problema organizzativo, ideò, realizzò e diresse gli ospedali chirurgici mobili della Croce Rossa milanese, vere cliniche chirurgiche trasportate su camion, da in- stallare nelle immediate retrovie. Sulla sua idea la sanità militare realizzò sette analoghe Ambulanze Chirurgiche d'Armata. I risultati migliorarono enormemente raggiungendo una sopravvivenza del 38%, negli addominali operati, con effetto trascinante sugli altri ospedali da campo e importanti ricadute sulla chirurgia di pace. Le unità mobili furono una delle novità sanitarie più interessanti della guerra.