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Abstract
Presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e conservato il manoscritto latino Z 478 (=1661) contenente un codice di rime volgari di fine Trecento. L'A. si sofferma sul valore del testimone per la ricostruzione della tradizione delle canzoni "Io guardo i crespi e i biondi capelli" di Fazio degli Uberti e "Subito volonta, nuovo accidente" di Giovanni Boccaccio. In merito alla prima, il manoscritto arricchisce lo stemma di testimoni passati in rassegna dall'A. in una recente edizione critica (Ets, Pisa 2013) delle rime del poeta pisano: 'la [sua] acquisizione conferma - asserisce l'A. - la grande fortuna che la canzone ebbe fra Tre e Quattrocento'. Con vaglio critico, l'A. realizza, inoltre, l'analisi filologica, formale e contenutistica di due sonetti inediti, "Fuori d'ogni vicio, piena di ragione" e "Io maledico, donna, l'anno e 'l mese", traditi dallo stesso manoscritto marciano