{"title":"\"Bonshommes”, (the “new people”) and the pre-communal “conspiracy”. XI-XII Centuries","authors":"Rita Bellelli","doi":"10.6092/ISSN.2421-4124/8058","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Nella crisi degli antichi ordinamenti politici ed ecclesiastici, che, non da ultimo, rappresentava una crisi di legittimazione delle autorita tradizionali (\"Regnum\" e \"Sacerdotium\", in lotta per la supremazia universale), una crisi profonda e drammatica per la coscienza medievale destinata a sbocciare nella trasmutazione della tavola dei valori umani, a partire dall’XI secolo gruppi di “dissidenza” religiosa, ostili alle strutture istituzionali della Chiesa e tese a riproporre i motivi della purezza e della \"paupertas\" evangelica del Cristianesimo primitivo, diffondono, ed in parte provano ad imporre in forme militanti, nuovi modelli di vita in comune degli e fra gli uomini (da questo punto di vista, i disordini dei patareni/patarini in Lombardia, e generalmente nell’Italia del \"Regnum\", l’Italia centro-settentrionale, contrassegnano una fase rivoluzionaria, in cui non sono semplicemente gli strati inferiori che insorgono contro i detentori del potere: tutti i \"concives\", i concittadini, \"maiores mediocres\" e \"minores\", sono chiamati ad assumere insieme come “fratelli” e “sorelle” la responsabilita per l’ordine della loro comunita). “Modelli”, si diceva, improntati ad ideali pauperistici ed evangelici, di vita in comune di grande importanza per la formazione di una coscienza “politica” popolare, destinati, nel corso del XII secolo, in controtendenza rispetto alla tradizione chiesastica e feudale, ad evolvere verso piu precisati assetti organizzativi fino alla definitiva affermazione del Comune (\"commune\").","PeriodicalId":36096,"journal":{"name":"Montesquieu.it","volume":"7 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2018-04-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Montesquieu.it","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.6092/ISSN.2421-4124/8058","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"Q4","JCRName":"Arts and Humanities","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Nella crisi degli antichi ordinamenti politici ed ecclesiastici, che, non da ultimo, rappresentava una crisi di legittimazione delle autorita tradizionali ("Regnum" e "Sacerdotium", in lotta per la supremazia universale), una crisi profonda e drammatica per la coscienza medievale destinata a sbocciare nella trasmutazione della tavola dei valori umani, a partire dall’XI secolo gruppi di “dissidenza” religiosa, ostili alle strutture istituzionali della Chiesa e tese a riproporre i motivi della purezza e della "paupertas" evangelica del Cristianesimo primitivo, diffondono, ed in parte provano ad imporre in forme militanti, nuovi modelli di vita in comune degli e fra gli uomini (da questo punto di vista, i disordini dei patareni/patarini in Lombardia, e generalmente nell’Italia del "Regnum", l’Italia centro-settentrionale, contrassegnano una fase rivoluzionaria, in cui non sono semplicemente gli strati inferiori che insorgono contro i detentori del potere: tutti i "concives", i concittadini, "maiores mediocres" e "minores", sono chiamati ad assumere insieme come “fratelli” e “sorelle” la responsabilita per l’ordine della loro comunita). “Modelli”, si diceva, improntati ad ideali pauperistici ed evangelici, di vita in comune di grande importanza per la formazione di una coscienza “politica” popolare, destinati, nel corso del XII secolo, in controtendenza rispetto alla tradizione chiesastica e feudale, ad evolvere verso piu precisati assetti organizzativi fino alla definitiva affermazione del Comune ("commune").