E. Watelain (Maître de conférences) , R. Sultana (Cadre kinésithérapeute, maître-nageur sauveteur) , A. Faupin (Maître de conférences) , J.M. Vallier Professeur des Universités en STAPS, docteur en médecine , G. Kemoun (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service)
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Abstract
A causa delle sue proprietà intrinseche, l’acqua è un ambiente privilegiato in riabilitazione. Tuttavia, per trarne pienamente beneficio, il terapeuta deve conoscere tutti i parametri relativi all’idroterapia, sia che si tratti della fisica dei fluidi che della struttura delle vasche, degli effetti fisiologici dell’immersione o, ancora, delle tecniche e dei carichi di lavoro raccomandati per ciascuna disabilità. Anche la progettazione e la disposizione dei locali e delle vasche devono essere oggetto di una grande attenzione all’interno di una politica di prevenzione, gestione del rischio di incidenti e monitoraggio fisico-batterio-chimico dell’acqua. Le attività acquatiche per scopi terapeutici (AAST) apportano dei benefici riguardo alla gestione di un numero sempre crescente di patologie, in particolare in reumatologia, geriatria, ortopedia o cardiologia. Più in generale, sono anche un mezzo privilegiato di prevenzione e di mantenimento fisico.