C. Fontaine , M. Tran , B. Pilmis , C. Bruel , F. Philippart
{"title":"Prevenzione delle infezioni nosocomiali in terapia intensiva","authors":"C. Fontaine , M. Tran , B. Pilmis , C. Bruel , F. Philippart","doi":"10.1016/S1283-0771(21)44993-5","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Le principali infezioni nosocomiali (IN) rappresentano un pericolo particolarmente significativo in terapia intensiva, dove i pazienti sono fragili ed esposti a molti dispositivi invasivi. I principali siti esposti al rischio di infezione sono il polmone, in particolare nelle polmoniti acquisite sotto ventilazione meccanica, le infezioni urinarie e le infezioni da catetere. Le loro frequenze e la loro gravità potenziale rendono imperativa la loro prevenzione. Questa prevenzione richiede una conoscenza precisa dei fattori coinvolti nel loro verificarsi. Essa si basa su tre elementi principali: 1. misure generali, compresi lo screening degli agenti con sensibilità ridotta, l’educazione e l’osservanza delle norme igieniche e la limitazione dell’esposizione a dispositivi invasivi; 2. uso ragionato degli antibiotici; 3. misure specifiche relative ai potenziali focolai (prevenzione della transcolonizzazione e delle inalazioni sottoglottiche, medicazioni impregnate di antisettici per i cateteri, ecc.). Il rigore nell’attuazione e nella valutazione periodica di queste misure, la conoscenza dell’ecologia regionale del reparto e il periodico aggiornamento delle raccomandazioni, in particolare riguardo alle modalità di benefici attualmente incerti (probiotici, decontaminazione digestiva, ecc.), hanno permesso, negli ultimi anni, una sensibile riduzione dell’incidenza delle IN, che, tuttavia, rimangono un campo dinamico dove l’evoluzione dei rischi legati a tecniche, patogeni e condizioni dei pazienti è in continua evoluzione.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"26 2","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077121449935","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Le principali infezioni nosocomiali (IN) rappresentano un pericolo particolarmente significativo in terapia intensiva, dove i pazienti sono fragili ed esposti a molti dispositivi invasivi. I principali siti esposti al rischio di infezione sono il polmone, in particolare nelle polmoniti acquisite sotto ventilazione meccanica, le infezioni urinarie e le infezioni da catetere. Le loro frequenze e la loro gravità potenziale rendono imperativa la loro prevenzione. Questa prevenzione richiede una conoscenza precisa dei fattori coinvolti nel loro verificarsi. Essa si basa su tre elementi principali: 1. misure generali, compresi lo screening degli agenti con sensibilità ridotta, l’educazione e l’osservanza delle norme igieniche e la limitazione dell’esposizione a dispositivi invasivi; 2. uso ragionato degli antibiotici; 3. misure specifiche relative ai potenziali focolai (prevenzione della transcolonizzazione e delle inalazioni sottoglottiche, medicazioni impregnate di antisettici per i cateteri, ecc.). Il rigore nell’attuazione e nella valutazione periodica di queste misure, la conoscenza dell’ecologia regionale del reparto e il periodico aggiornamento delle raccomandazioni, in particolare riguardo alle modalità di benefici attualmente incerti (probiotici, decontaminazione digestiva, ecc.), hanno permesso, negli ultimi anni, una sensibile riduzione dell’incidenza delle IN, che, tuttavia, rimangono un campo dinamico dove l’evoluzione dei rischi legati a tecniche, patogeni e condizioni dei pazienti è in continua evoluzione.