{"title":"Chirurgia dell’orofaringe (buccofaringectomie)","authors":"Y. Mallet, J.-L. Lefebvre","doi":"10.1016/S1292-3036(09)70119-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>In genere i tumori dell’orofaringe compaiono nei pazienti in cattive condizioni di salute e sono di solito diagnosticati tardivamente. Di conseguenza, le terapie intraprese sono pesanti, con un ruolo preponderante della chirurgia quando il paziente è operabile e il tumore è resecabile. Le buccofaringectomie sono ben codificate e non giustificherebbero da sole un ennesimo articolo. Per contro, le tecniche di ricostruzione hanno goduto di un notevole sviluppo. Il pensiero chirurgico che precede l’eventuale atto di ricostruzione si basa su un approccio metodico all’indicazione e alla scelta del lembo, cosa che sarà oggetto di questa trattazione. L’ambiente in cui si realizza l’atto chirurgico ha subito profondi cambiamenti. Questi gesti complessi sono inquadrati in una gestione sempre più accorta dello stato generale del paziente. Inoltre, essi si inseriscono in un piano di trattamento che associa la radioterapia spesso combinata con protocolli chemioterapici le cui modalità sono, anche in questo caso, fortemente evolute negli ultimi dieci anni. La buccofaringectomia e la sua ricostruzione sono essenziali nel bagaglio del chirurgo oncologo, offrendo al paziente le migliori possibilità di guarigione in condizioni accettabili</p></div>","PeriodicalId":100453,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","volume":"13 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1292-3036(09)70119-1","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1292303609701191","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
In genere i tumori dell’orofaringe compaiono nei pazienti in cattive condizioni di salute e sono di solito diagnosticati tardivamente. Di conseguenza, le terapie intraprese sono pesanti, con un ruolo preponderante della chirurgia quando il paziente è operabile e il tumore è resecabile. Le buccofaringectomie sono ben codificate e non giustificherebbero da sole un ennesimo articolo. Per contro, le tecniche di ricostruzione hanno goduto di un notevole sviluppo. Il pensiero chirurgico che precede l’eventuale atto di ricostruzione si basa su un approccio metodico all’indicazione e alla scelta del lembo, cosa che sarà oggetto di questa trattazione. L’ambiente in cui si realizza l’atto chirurgico ha subito profondi cambiamenti. Questi gesti complessi sono inquadrati in una gestione sempre più accorta dello stato generale del paziente. Inoltre, essi si inseriscono in un piano di trattamento che associa la radioterapia spesso combinata con protocolli chemioterapici le cui modalità sono, anche in questo caso, fortemente evolute negli ultimi dieci anni. La buccofaringectomia e la sua ricostruzione sono essenziali nel bagaglio del chirurgo oncologo, offrendo al paziente le migliori possibilità di guarigione in condizioni accettabili