{"title":"Alcune note sul fondamento costituzionale del diritto al cibo: i doveri della Repubblica e la diversità alimentare","authors":"Michele Troisi","doi":"10.3280/AIM2016-001005","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Il diritto al cibo, pur non essendo esplicitamente previsto nella Costituzione ita-liana, riceve un'indubbia copertura da principi quali quello personalista e lavorista; si tratta, infatti, di un diritto che tocca il \"nucleo irriducibile della persona umana\", come ha avuto modo di chiarire la stessa Corte costituzionale nella sentenza n. 10/2010. Nel presente contributo, allora, si analizza in cosa si sostanzi il dovere della Repubblica rispetto al diritto in questione. In particolare, tale dovere implica un impegno dei pubblici poteri tanto a rendere effettivo il diritto al cibo (con strumenti quali il \"minimo vitale\"), quanto a proteggerlo. Sotto quest'ultimo profilo, si di-schiude l'importante ed attuale tutela della diversità alimentare, concetto che trova un'indubbia copertura costituzionale (dai principi fondamentali, come gli artt. 2, 5, 9, alla seconda parte della Costituzione, artt.114 e 118) e legislativa. Interessante è dunque l'analisi, tanto, de iure condito, della legislazione che Stato e Regioni stanno producendo a tutela della diversità alimentare, quanto, de iure condendo, dei principi che i vari enti della Repubblica dovranno seguire per la valorizzazione del patrimonio identitario del cibo e del territorio.","PeriodicalId":7642,"journal":{"name":"AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI","volume":"26 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2018-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.3280/AIM2016-001005","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il diritto al cibo, pur non essendo esplicitamente previsto nella Costituzione ita-liana, riceve un'indubbia copertura da principi quali quello personalista e lavorista; si tratta, infatti, di un diritto che tocca il "nucleo irriducibile della persona umana", come ha avuto modo di chiarire la stessa Corte costituzionale nella sentenza n. 10/2010. Nel presente contributo, allora, si analizza in cosa si sostanzi il dovere della Repubblica rispetto al diritto in questione. In particolare, tale dovere implica un impegno dei pubblici poteri tanto a rendere effettivo il diritto al cibo (con strumenti quali il "minimo vitale"), quanto a proteggerlo. Sotto quest'ultimo profilo, si di-schiude l'importante ed attuale tutela della diversità alimentare, concetto che trova un'indubbia copertura costituzionale (dai principi fondamentali, come gli artt. 2, 5, 9, alla seconda parte della Costituzione, artt.114 e 118) e legislativa. Interessante è dunque l'analisi, tanto, de iure condito, della legislazione che Stato e Regioni stanno producendo a tutela della diversità alimentare, quanto, de iure condendo, dei principi che i vari enti della Repubblica dovranno seguire per la valorizzazione del patrimonio identitario del cibo e del territorio.