{"title":"Nuova diagnosi di HIV con malattia avanzata: un’occasione mancata di diagnosi, una sfida multidisciplinare.","authors":"Claudia Bartalucci et al.","doi":"10.19198/jha31535","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"Una donna di 41 anni proveniente dal Camerun, con nuova diagnosi di infezione da HIV è giunta alla nostra attenzione con un quadro di insufficienza respiratoria acuta con necessità di ospedalizzazione. In seguito agli accertamenti diagnostici, è stata classificata nello stadio CDC C3 per la presenza, come eventi AIDS-definenti, di polmonite da Pneumocystis jirovecii, candidosi esofagea, sarcoma di Kaposi cutaneo e viscerale, infezione disseminata da Mycobacterium avium complex, e infezione genitale da HSV2 della durata superiore a un mese. Alla diagnosi è stato riscontrato un HIV RNA di 9.6x104 copie/ml e CD4+ 6/mm3 (0. 5%), con rapporto CD4/CD8 pari a 0.0, quindi con uno stadio di infezione avanzato.Mentre l’incidenza delle nuove diagnosi di HIV in Italia è in continua riduzione dal 2012, si è assistito dal 2015 ad un aumento delle diagnosi di retrovirosi in fase avanzata di malattia, come il caso qui presentato. Il ritardo nella diagnosi rappresenta una successione di \"opportunità mancate\" che ha condotto a una complessa gestione del quadro clinico in termini di interazioni tra farmaci, politerapia e necessità di frequenti controlli medici.Inoltre, la presentazione di uno stadio avanzato di malattia ha reso più complesso, da un punto di vista psicologico e sociale, il percorso di accettazione della diagnosi e di presa in carico, con necessità di un approccio multidisciplinare.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"185 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"JHA - Journal of HIV and Ageing","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.19198/jha31535","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
Una donna di 41 anni proveniente dal Camerun, con nuova diagnosi di infezione da HIV è giunta alla nostra attenzione con un quadro di insufficienza respiratoria acuta con necessità di ospedalizzazione. In seguito agli accertamenti diagnostici, è stata classificata nello stadio CDC C3 per la presenza, come eventi AIDS-definenti, di polmonite da Pneumocystis jirovecii, candidosi esofagea, sarcoma di Kaposi cutaneo e viscerale, infezione disseminata da Mycobacterium avium complex, e infezione genitale da HSV2 della durata superiore a un mese. Alla diagnosi è stato riscontrato un HIV RNA di 9.6x104 copie/ml e CD4+ 6/mm3 (0. 5%), con rapporto CD4/CD8 pari a 0.0, quindi con uno stadio di infezione avanzato.Mentre l’incidenza delle nuove diagnosi di HIV in Italia è in continua riduzione dal 2012, si è assistito dal 2015 ad un aumento delle diagnosi di retrovirosi in fase avanzata di malattia, come il caso qui presentato. Il ritardo nella diagnosi rappresenta una successione di "opportunità mancate" che ha condotto a una complessa gestione del quadro clinico in termini di interazioni tra farmaci, politerapia e necessità di frequenti controlli medici.Inoltre, la presentazione di uno stadio avanzato di malattia ha reso più complesso, da un punto di vista psicologico e sociale, il percorso di accettazione della diagnosi e di presa in carico, con necessità di un approccio multidisciplinare.