J.-L. Bourgain (Consultant anesthésiste, membre permanent du conseil scientifique de l’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé)
{"title":"Ossimetria e capnometria","authors":"J.-L. Bourgain (Consultant anesthésiste, membre permanent du conseil scientifique de l’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé)","doi":"10.1016/S1283-0771(21)44996-0","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Anche se gli studi faticano a dimostrare formalmente una riduzione della mortalità dovuta al monitoraggio ossimetrico, nessuno vorrebbe farne a meno. Questo monitoraggio rileva molto bene gli episodi di desaturazione. L’incertezza della misurazione è dell’ordine del ± 3% e questo pone un problema quando si desidera regolare la FiO<sub>2</sub> (frazione inspirata di ossigeno) o il flusso di O<sub>2</sub> per ottenere una SpO<sub>2</sub> (saturazione pulsata di ossigeno) data per evitare l’ipossiemia da un lato e la tossicità dell’O<sub>2</sub> dall’altro. Sono interessanti i parametri derivati dalla misurazione della pulsossimetria (emoglobina, <em>pleth variability index</em> oppure <em>oxygen reserve index</em>). Tuttavia, il loro ruolo nell’arsenale di sorveglianza merita di essere studiato in un ampio gruppo di pazienti. La visualizzazione della curva capnografica è essenziale per interpretare i valori di PetCO<sub>2</sub> (pressione di fine espirazione di anidride carbonica) e di frequenza respiratoria. Questa curva deve apparire chiaramente sui monitor. L’ipocapnia è pericolosa e deve essere prevenuta mantenendo la PetCO<sub>2</sub> sopra i 35 mmHg. Per ottimizzare le prestazioni di monitoraggio, è necessario acquisire apparecchiature efficienti (sensore e monitor), conservarle secondo le raccomandazioni del produttore e adattarle al paziente (posizione dei sensori e identificazione di falsi allarmi o di errori di misurazione). I pazienti anestetizzati in ventilazione spontanea traggono vantaggio da un monitoraggio respiratorio sistematico. Ciò è particolarmente vero all’induzione e al risveglio, anche in sala di monitoraggio postintervento per i pazienti a rischio di apnea (soggetto obeso, apnea ostruttiva, morfina, oto-rino-laringoiatria e stomatologia in particolare). Dopo l’estubazione, il capnogramma identifica precocemente gli episodi di apnea prima che si verifichi la desaturazione. I pazienti in sedazione, anche vigili, traggono beneficio da questo monitoraggio mediante la rilevazione di episodi di apnea o ipopnea che precedono la desaturazione arteriosa di O<sub>2</sub>. Questo monitoraggio è stato riconosciuto come obbligatorio negli Stati Uniti e altrove da più di cinque anni.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"26 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077121449960","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Anche se gli studi faticano a dimostrare formalmente una riduzione della mortalità dovuta al monitoraggio ossimetrico, nessuno vorrebbe farne a meno. Questo monitoraggio rileva molto bene gli episodi di desaturazione. L’incertezza della misurazione è dell’ordine del ± 3% e questo pone un problema quando si desidera regolare la FiO2 (frazione inspirata di ossigeno) o il flusso di O2 per ottenere una SpO2 (saturazione pulsata di ossigeno) data per evitare l’ipossiemia da un lato e la tossicità dell’O2 dall’altro. Sono interessanti i parametri derivati dalla misurazione della pulsossimetria (emoglobina, pleth variability index oppure oxygen reserve index). Tuttavia, il loro ruolo nell’arsenale di sorveglianza merita di essere studiato in un ampio gruppo di pazienti. La visualizzazione della curva capnografica è essenziale per interpretare i valori di PetCO2 (pressione di fine espirazione di anidride carbonica) e di frequenza respiratoria. Questa curva deve apparire chiaramente sui monitor. L’ipocapnia è pericolosa e deve essere prevenuta mantenendo la PetCO2 sopra i 35 mmHg. Per ottimizzare le prestazioni di monitoraggio, è necessario acquisire apparecchiature efficienti (sensore e monitor), conservarle secondo le raccomandazioni del produttore e adattarle al paziente (posizione dei sensori e identificazione di falsi allarmi o di errori di misurazione). I pazienti anestetizzati in ventilazione spontanea traggono vantaggio da un monitoraggio respiratorio sistematico. Ciò è particolarmente vero all’induzione e al risveglio, anche in sala di monitoraggio postintervento per i pazienti a rischio di apnea (soggetto obeso, apnea ostruttiva, morfina, oto-rino-laringoiatria e stomatologia in particolare). Dopo l’estubazione, il capnogramma identifica precocemente gli episodi di apnea prima che si verifichi la desaturazione. I pazienti in sedazione, anche vigili, traggono beneficio da questo monitoraggio mediante la rilevazione di episodi di apnea o ipopnea che precedono la desaturazione arteriosa di O2. Questo monitoraggio è stato riconosciuto come obbligatorio negli Stati Uniti e altrove da più di cinque anni.