{"title":"Malformazioni della giunzione craniovertebrale","authors":"S. Knafo , F. Parker","doi":"10.1016/S1634-7072(21)45321-3","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Le malformazioni della giunzione craniovertebrale (GCV) pongono sia problemi diagnostici, a causa delle loro frequenti associazioni, sia difficoltà terapeutiche legate alla compressione delle strutture neurologiche e alla potenziale instabilità vertebrale. La distinzione tra malformazioni ossee congenite (platibasia, assimilazione di C1, os odontoïdeum) e deformità secondarie (malformazione di Chiari, invaginazione basilare) è fondamentale per guidare la gestione. Quest’ultima deve, innanzitutto, comportare un’analisi precisa della malformazione, spesso chiarita dalla conoscenza dell’anomalia di sviluppo sottostante, e una valutazione della stabilità vertebrale, con l’aiuto di indici radiografici e di esami dinamici. In caso di compressione neurologica sintomatica e/o di instabilità vertebrale evolutiva, può essere proposta una gestione chirurgica. Questa mirerà sia a decomprimere le strutture neurologiche interessate sia a stabilizzare selettivamente i segmenti vertebrali coinvolti.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"21 3","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2021-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Neurologia","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1634707221453213","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Le malformazioni della giunzione craniovertebrale (GCV) pongono sia problemi diagnostici, a causa delle loro frequenti associazioni, sia difficoltà terapeutiche legate alla compressione delle strutture neurologiche e alla potenziale instabilità vertebrale. La distinzione tra malformazioni ossee congenite (platibasia, assimilazione di C1, os odontoïdeum) e deformità secondarie (malformazione di Chiari, invaginazione basilare) è fondamentale per guidare la gestione. Quest’ultima deve, innanzitutto, comportare un’analisi precisa della malformazione, spesso chiarita dalla conoscenza dell’anomalia di sviluppo sottostante, e una valutazione della stabilità vertebrale, con l’aiuto di indici radiografici e di esami dinamici. In caso di compressione neurologica sintomatica e/o di instabilità vertebrale evolutiva, può essere proposta una gestione chirurgica. Questa mirerà sia a decomprimere le strutture neurologiche interessate sia a stabilizzare selettivamente i segmenti vertebrali coinvolti.