C. Noé (Dermatologue) , M. Pelletier-Aouizerate (Dermatologue) , H. Cartier (Dermatologue)
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Abstract
L’utilizzo dermatologico dei diodi elettroluminescenti (light-emitting diode [LED]) è sempre oggetto di controversie. Ciò è dovuto a un misconoscimento delle fasi fisicochimiche, a una grande varietà di apparecchi non confrontabili tra di loro e a uno sfasamento tra le prove irrefutabili pubblicate basate sullo studio in vitro o sul piano cellulare e i risultati clinici discordanti in indicazioni diverse e varie: ringiovanimento, acne, cicatrizzazione, ulcere della gamba e processo infiammatorio o autoimmune cutaneo. I LED terapeutici possono emettere delle lunghezze d’onda che si estendono dall’ultravioletto al visibile e fino all’infrarosso vicino (247-1 300 nm), ma solo alcune bande hanno, per ora, mostrato un reale interesse. Siamo convinti che, restando aderenti ai fatti per questo articolo, i lettori giungeranno a un giudizio diverso o, almeno, sfumato su questi apparecchi a diodi elettroluminescenti per il loro utilizzo in dermatologia.