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Abstract
Apartire dalla fine delFOttocento, e per buona parte del Novecento, la . m?sica e l m?trica greca hanno percorso troppo spesso cammini separati. Gli studi sul ritmo e sulla m?sica antica, in particolare, si sono spesso scontrati con le riserve av?nzate da illustri studiosi di m?trica, con vinti assertori di una quasi totale incomunicabilit? tra le due discipline. Wilamowitz,2 ad esempio, dichiar? la sua sfiducia verso gli antichi trattati di r?tmica, sostenendo ehe essi non erano di alcun aiuto alla comprensione del ritmo e del metro d?lia poesia greca. La rigida impostazione descritti vista di Paul Maas3 ha fatto il resto, sancendo una frattura tra lexis e me tro da un lato e ritmo musicale daU'altro che ancora oggi non ? stata del tutto ricomposta.4 A quasi un sec?lo dalla pubblicazione d?lia m?trica maa siana, in considerazione dei nuovi ritrovamenti papiracei contenenti fram menti musicali e del rinnovato interesse per le fonti ritmiche antiche, ? op portuno interrogarsi sulla legittimit? di un atteggiamento che rischia di fornire una prospettiva parziale di quella che fu essenzialmente poesia per m?sica. Corne osserva giustamente Scott, "gli strumenti d?lia critica lette raria, utili per opere che basano la propria efficacia solamente sulla parola scritta, diventano piuttosto rudimentali quando applicati a forme d'arte che prendono vita solamente attraverso la m?sica, la danza e X&perfomance pub blica".5 Ricostruire il rapporto tra parola e m?sica nella prassi dell'esecu zione po?tica ? senz'altro opera ardua: le difficolt? nascono principalmen