{"title":"Ipotensione ortostatica: meccanismi, eziologie e principi di trattamento","authors":"I. Marroun","doi":"10.1016/S1634-7358(23)47516-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’ipotensione ortostatica (IO) è definita come un calo di pressione arteriosa sistolica di 20 mmHg o diastolica di 10 mmHg, nel passaggio alla posizione eretta. L’IO è spesso associata all’ipertensione arteriosa (ITA) ed è inoltre un fattore indipendente di rischio cardiovascolare. L’arco baroriflesso, la rete venosa e il sistema renina-angiotensina sono i principali attori della regolazione. Le eziologie sono numerose, tuttavia l’approccio diagnostico si basa sul carattere simpaticotonico o meno dell’IO, che rende possibile la distinzione tra malattia che altera o meno il funzionamento del sistema simpatico. Alcune eziologie reversibili devono essere ricercate e in particolare la iatrogenia. Al contrario, le affezioni croniche come diabete o malattie neurodegenerative (Parkinson, atrofia multisistemica) sono spesso di diagnosi ovvia. Il trattamento associa l’educazione del paziente, le misure fisiche e i mezzi farmacologici di prima linea di cui fanno parte il fludrocortisone e la midodrina. I farmaci di seconda linea sono l’eritropoietina e gli analoghi dell’octreotide. Le difficoltà del trattamento risiedono nella frequenza degli effetti avversi, ma è la comparsa di un’ipertensione da sdraiati a essere il principale fattore limitante.</p></div>","PeriodicalId":100408,"journal":{"name":"EMC - AKOS - Trattato di Medicina","volume":"25 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - AKOS - Trattato di Medicina","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S163473582347516X","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’ipotensione ortostatica (IO) è definita come un calo di pressione arteriosa sistolica di 20 mmHg o diastolica di 10 mmHg, nel passaggio alla posizione eretta. L’IO è spesso associata all’ipertensione arteriosa (ITA) ed è inoltre un fattore indipendente di rischio cardiovascolare. L’arco baroriflesso, la rete venosa e il sistema renina-angiotensina sono i principali attori della regolazione. Le eziologie sono numerose, tuttavia l’approccio diagnostico si basa sul carattere simpaticotonico o meno dell’IO, che rende possibile la distinzione tra malattia che altera o meno il funzionamento del sistema simpatico. Alcune eziologie reversibili devono essere ricercate e in particolare la iatrogenia. Al contrario, le affezioni croniche come diabete o malattie neurodegenerative (Parkinson, atrofia multisistemica) sono spesso di diagnosi ovvia. Il trattamento associa l’educazione del paziente, le misure fisiche e i mezzi farmacologici di prima linea di cui fanno parte il fludrocortisone e la midodrina. I farmaci di seconda linea sono l’eritropoietina e gli analoghi dell’octreotide. Le difficoltà del trattamento risiedono nella frequenza degli effetti avversi, ma è la comparsa di un’ipertensione da sdraiati a essere il principale fattore limitante.