C. Fattal , C. Hugeron , V. Moiziard , S. Abate , M. Munoz , M.-A. Caralp , M. Enjalbert , J. Teissier , C. Leblond
{"title":"Chirurgia funzionale dell’arto superiore nella persona tetraplegica: valutazione e rieducazione-riabilitazione","authors":"C. Fattal , C. Hugeron , V. Moiziard , S. Abate , M. Munoz , M.-A. Caralp , M. Enjalbert , J. Teissier , C. Leblond","doi":"10.1016/S1283-078X(23)47928-X","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia funzionale dell’arto superiore offre al soggetto tetraplegico una speranza di miglioramento funzionale e di riduzione della sua dipendenza in un momento chiave in cui prende atto della sua prognosi peggiorativa di recupero motorio. Non è accettabile oggi che a un soggetto, a condizione che ne abbia i requisiti, non venga proposto tale intervento chirurgico. Contribuisce ovviamente all’ottimizzazione dell’indipendenza nella vita quotidiana, sia per afferrare oggetti di uso quotidiano che per garantire l’indipendenza urinaria, praticare determinate attività sportive, guidare e così via. Tutti i terapisti della riabilitazione che si occupano di tetraplegici devono saper descrivere un arto superiore e prepararlo a un intervento chirurgico funzionale potenziando la muscolatura motoria, limitando la rigidità articolare e integrando le informazioni relative a un programma chirurgico per spiegarlo meglio al paziente. A seconda delle risorse motorie residue, il programma chirurgico prevede il ripristino dell’estensione del gomito e/o del polso e/o dell’apertura e chiusura della mano. In risposta alle esigenze e alle aspettative del paziente, questo programma chirurgico viene proposto solo su un lato oppure su entrambi i lati. Un programma ampio e ambizioso richiede ricoveri ripetuti e una riabilitazione impegnativa che deve essere affrontata con uno spirito veramente interdisciplinare.</p></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"30 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Medicina Riabilitativa","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283078X2347928X","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La chirurgia funzionale dell’arto superiore offre al soggetto tetraplegico una speranza di miglioramento funzionale e di riduzione della sua dipendenza in un momento chiave in cui prende atto della sua prognosi peggiorativa di recupero motorio. Non è accettabile oggi che a un soggetto, a condizione che ne abbia i requisiti, non venga proposto tale intervento chirurgico. Contribuisce ovviamente all’ottimizzazione dell’indipendenza nella vita quotidiana, sia per afferrare oggetti di uso quotidiano che per garantire l’indipendenza urinaria, praticare determinate attività sportive, guidare e così via. Tutti i terapisti della riabilitazione che si occupano di tetraplegici devono saper descrivere un arto superiore e prepararlo a un intervento chirurgico funzionale potenziando la muscolatura motoria, limitando la rigidità articolare e integrando le informazioni relative a un programma chirurgico per spiegarlo meglio al paziente. A seconda delle risorse motorie residue, il programma chirurgico prevede il ripristino dell’estensione del gomito e/o del polso e/o dell’apertura e chiusura della mano. In risposta alle esigenze e alle aspettative del paziente, questo programma chirurgico viene proposto solo su un lato oppure su entrambi i lati. Un programma ampio e ambizioso richiede ricoveri ripetuti e una riabilitazione impegnativa che deve essere affrontata con uno spirito veramente interdisciplinare.