A. Herrero (Praticien hospitalier universitaire) , E. Joly (Chef de clinique assistant des Hôpitaux) , A. Despeyroux (Interne des Hôpitaux) , F. Navarro (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , B. Al Taweel
{"title":"Ricostruzione vascolare e trapianto di fegato","authors":"A. Herrero (Praticien hospitalier universitaire) , E. Joly (Chef de clinique assistant des Hôpitaux) , A. Despeyroux (Interne des Hôpitaux) , F. Navarro (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , B. Al Taweel","doi":"10.1016/S1283-0801(23)47780-1","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La tecnica iniziale del trapianto di fegato ortotopico si è arricchita di varianti tecniche come l’impianto dell’innesto con conservazione della vena cava (<em>piggy-back</em>), la bipartizione epatica e il trapianto di fegato da donatore vivente consanguineo. Ciò comporta il riconoscimento dell’anatomia vascolare del donatore e del ricevente al fine di ripristinare l’integrità vascolare dell’innesto. La ricostruzione vascolare deve tenere conto delle variazioni anatomiche durante il prelievo e l’impianto dell’innesto. Le complicanze vascolari si verificano in una minoranza di pazienti, ma le loro conseguenze sono gravi e possono portare a un nuovo trapianto, a procedure di rivascolarizzazione complesse o, più recentemente, a procedure di radiologia interventistica.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"28 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283080123477801","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La tecnica iniziale del trapianto di fegato ortotopico si è arricchita di varianti tecniche come l’impianto dell’innesto con conservazione della vena cava (piggy-back), la bipartizione epatica e il trapianto di fegato da donatore vivente consanguineo. Ciò comporta il riconoscimento dell’anatomia vascolare del donatore e del ricevente al fine di ripristinare l’integrità vascolare dell’innesto. La ricostruzione vascolare deve tenere conto delle variazioni anatomiche durante il prelievo e l’impianto dell’innesto. Le complicanze vascolari si verificano in una minoranza di pazienti, ma le loro conseguenze sono gravi e possono portare a un nuovo trapianto, a procedure di rivascolarizzazione complesse o, più recentemente, a procedure di radiologia interventistica.