{"title":"Raffaello e Omero (da Urbino alla Stanza della Segnatura)","authors":"Raffaella Viccei","doi":"10.1515/anab-2019-0010","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"La ricerca del volto perduto di Omero è stata perseguita dalla più remota antichità all’età contemporanea e non solo nel mondo occidentale. Uno dei più recenti ritratti di Omero è l’opera Homer, realizzata nel 2014 da un artista sud coreano, Joongwon Jeong:1 una gigantografia iperrealistica, in cui ogni tratto del volto del Poeta, ruga, capello, ogni piega della minima porzione dell’abito rappresentato è resa con esasperato e minuzioso realismo. Dell’atto creativo di Jeong interessano qui soprattutto la scelta stilistica ed estetica e la ricerca del modello. Attraverso lo stile e l’estetica iperrealistici il volto di Omero assume le sembianze di un volto fotografato, le quali provocano, in chi guarda l’opera, l’illusione che quel volto, dunque Omero, sia realmente esistito, e in un tempo pressoché contemporaneo a quello della fruizione dell’opera, e inducono persino a ritenere che il Poeta possa essere in vita nel momento in cui ne viene osservato il ritratto. Quel volto, per essere più che realistico, è paradossalmente anche ideale: negli occhi, ad esempio, la mimesi marcatamente reale della cecità2 giunge a rappresentare l’idea stessa della cecità. L’assenza della vista, che in un poeta è simbolo di ispirato vedere poetico e straordinaria capacità mnemonica, appartiene più e prima di ogni vate a Omero, al punto che quasi nessuno dei suoi ritratti, fin dal più antico, l’ha taciuta.3 La cecità è dunque il fil rouge, l’elemento archetipico e ineludibile dei ritratti omerici con cui si sono misurati gli artisti. L’opera contemporanea Homer si ispira principalmente a una copia del noto Omero Farnese,4 contaminata con modelli pittorici5 e, soprattutto, con l’immagine fotografica di un","PeriodicalId":42033,"journal":{"name":"ANTIKE UND ABENDLAND","volume":"65-66 1","pages":"208 - 231"},"PeriodicalIF":0.1000,"publicationDate":"2020-09-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1515/anab-2019-0010","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"ANTIKE UND ABENDLAND","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.1515/anab-2019-0010","RegionNum":4,"RegionCategory":"历史学","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"0","JCRName":"CLASSICS","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La ricerca del volto perduto di Omero è stata perseguita dalla più remota antichità all’età contemporanea e non solo nel mondo occidentale. Uno dei più recenti ritratti di Omero è l’opera Homer, realizzata nel 2014 da un artista sud coreano, Joongwon Jeong:1 una gigantografia iperrealistica, in cui ogni tratto del volto del Poeta, ruga, capello, ogni piega della minima porzione dell’abito rappresentato è resa con esasperato e minuzioso realismo. Dell’atto creativo di Jeong interessano qui soprattutto la scelta stilistica ed estetica e la ricerca del modello. Attraverso lo stile e l’estetica iperrealistici il volto di Omero assume le sembianze di un volto fotografato, le quali provocano, in chi guarda l’opera, l’illusione che quel volto, dunque Omero, sia realmente esistito, e in un tempo pressoché contemporaneo a quello della fruizione dell’opera, e inducono persino a ritenere che il Poeta possa essere in vita nel momento in cui ne viene osservato il ritratto. Quel volto, per essere più che realistico, è paradossalmente anche ideale: negli occhi, ad esempio, la mimesi marcatamente reale della cecità2 giunge a rappresentare l’idea stessa della cecità. L’assenza della vista, che in un poeta è simbolo di ispirato vedere poetico e straordinaria capacità mnemonica, appartiene più e prima di ogni vate a Omero, al punto che quasi nessuno dei suoi ritratti, fin dal più antico, l’ha taciuta.3 La cecità è dunque il fil rouge, l’elemento archetipico e ineludibile dei ritratti omerici con cui si sono misurati gli artisti. L’opera contemporanea Homer si ispira principalmente a una copia del noto Omero Farnese,4 contaminata con modelli pittorici5 e, soprattutto, con l’immagine fotografica di un
期刊介绍:
The ANTIKE UND ABENDLAND yearbook was founded immediately after the Second World War by Bruno Snell as a forum for interdisciplinary discussion of topics from Antiquity and the history of their later effects. The Editorial Board contains representatives from the disciplines of Classical Studies, Ancient History, Germanic Studies, Romance Studies and English Studies. Articles are published on classical literature and its reception, the history of science, Greek myths, classical mythology and its European heritage; in addition, there are contributions on Ancient history, art, philosophy, science, religion and their significance for the history of European culture and thought.