L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
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Abstract
In un quarto di secolo, il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica discendente ha raggiunto un traguardo spettacolare, passando da un tentativo sperimentale con endoprotesi “caserecce” in casi molto specifici a un’opzione di riferimento nella maggior parte delle procedure. Il vantaggio principale e immediato di queste endoprotesi coperte risiede nell’eliminazione della chirurgia invasiva, che è fortemente associata ad alti tassi di mortalità e di morbilità. Quasi tutti gli studi concordano su un’osservazione inconfutabile: il trattamento endovascolare riduce drasticamente i rischi della chirurgia rispetto alla chirurgia tradizionale. Tuttavia, non è privo di sfide, con l’emergere di complicanze specifiche di questo metodo, come endoleak periprotesiche, migrazioni, collassi e persino fratture di endoprotesi. La chiave del successo risiede in una rigorosa selezione dei pazienti, in un’approfondita valutazione preoperatoria e in una profonda competenza nel materiale endovascolare. Ogni intervento deve essere attentamente pianificato in anticipo per massimizzare le possibilità di successo.