P. Guerci (Professeur) , J.-L. Fellahi (Professeur)
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Abstract
Quasi 150 000 pazienti sono ricoverati ogni anno in Francia per malattie cerebrovascolari. L’accidente vascolare cerebrale (AVC) è la prima causa di morte per le donne e la terza per gli uomini. È di origine ischemica nell’85% dei casi e legato a una patologia vascolare dei tronchi sovra-aortici nel 20% dei casi, considerando tutte le età. Le stenosi o le occlusioni dell’arteria carotide interna rappresentano circa l’8% degli AVC. In questo contesto, l’endoarteriectomia carotidea è una delle procedure vascolari più praticate. In alcuni pazienti opportunamente selezionati, essa potrebbe ridurre il rischio relativo di AVC di quasi il 50% rispetto al solo trattamento medico. La sua realizzazione comporta una doppia sfida: quella relativa alla particolarità della procedura chirurgica che richiede un clampaggio carotideo e le conseguenze che ne derivano e quella relativa al terreno spesso polivascolare dei pazienti. La duplice sfida della gestione perioperatoria consiste, da un lato, nel valutare il rapporto beneficio/rischio consentendo di selezionare i pazienti candidati a un intervento chirurgico che di per sé è causa di una significativa morbimortalità neurologica e cardiovascolare e, dall’altro, nell’ottimizzare le condizioni di trasporto dell’ossigeno e nel proteggere il cervello e il cuore durante la fase interventistica. L’anestesia locoregionale (ALR) ha assunto un ruolo crescente in questa indicazione chirurgica, tradizionalmente realizzata in anestesia generale. Ancora oggi, la scelta della tecnica anestesiologica ottimale rimane dipendente dai centri e dalle equipe, senza che i dati recenti in letteratura consentano una decisione. Tuttavia, l’ALR presenta il vantaggio di un monitoraggio cerebrale semplice e continuo. Le complicanze postoperatorie devono essere rilevate precocemente per beneficiare di un trattamento urgente.