{"title":"Trattamento chirurgico del colangiocarcinoma distale","authors":"M. El Amrani , E. Boleslawski","doi":"10.1016/S1283-0798(25)50539-9","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><div>Il colangiocarcinoma distale rappresenta il 20-30% dei tumori biliari. Comprende tutti i tumori biliari localizzati a livello del coledoco a valle della convergenza cistica. Il colangiocarcinoma distale si manifesta principalmente con ittero e la diagnosi viene spesso fatta con una valutazione tramite imaging che deve precedere l’eventuale drenaggio biliare. La conferma istologica del colangiocarcinoma è essenziale nel caso di un tumore non resecabile o metastatico. Tuttavia, se la diagnosi è fortemente sospetta all’imaging e il tumore è resecabile fin dall’inizio, la conferma istologica non è essenziale prima della resezione chirurgica. La resecabilità del colangiocarcinoma distale è determinata secondo gli stessi principi di quella dell’adenocarcinoma del pancreas cefalico. La procedura il più delle volte eseguita è la duodenopancreasectomia cefalica perché l’invasione pancreatica e/o duodenale è frequente anche nei tumori localizzati più in alto. Tuttavia, la resezione isolata della via biliare principale peduncolare è possibile nel caso di un tumore localizzato senza coinvolgimento pancreaticoduodenale o vascolare. In tutti i casi, è necessaria una dissecazione linfonodale. Dopo la resezione chirurgica, la sopravvivenza media è di 33 mesi, con un tasso di sopravvivenza globale a 5 anni compreso tra il 27% e il 63%. La prognosi del colangiocarcinoma è strettamente correlata allo stato linfonodale e ai margini di resezione.</div></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"31 2","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2025-05-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283079825505399","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Il colangiocarcinoma distale rappresenta il 20-30% dei tumori biliari. Comprende tutti i tumori biliari localizzati a livello del coledoco a valle della convergenza cistica. Il colangiocarcinoma distale si manifesta principalmente con ittero e la diagnosi viene spesso fatta con una valutazione tramite imaging che deve precedere l’eventuale drenaggio biliare. La conferma istologica del colangiocarcinoma è essenziale nel caso di un tumore non resecabile o metastatico. Tuttavia, se la diagnosi è fortemente sospetta all’imaging e il tumore è resecabile fin dall’inizio, la conferma istologica non è essenziale prima della resezione chirurgica. La resecabilità del colangiocarcinoma distale è determinata secondo gli stessi principi di quella dell’adenocarcinoma del pancreas cefalico. La procedura il più delle volte eseguita è la duodenopancreasectomia cefalica perché l’invasione pancreatica e/o duodenale è frequente anche nei tumori localizzati più in alto. Tuttavia, la resezione isolata della via biliare principale peduncolare è possibile nel caso di un tumore localizzato senza coinvolgimento pancreaticoduodenale o vascolare. In tutti i casi, è necessaria una dissecazione linfonodale. Dopo la resezione chirurgica, la sopravvivenza media è di 33 mesi, con un tasso di sopravvivenza globale a 5 anni compreso tra il 27% e il 63%. La prognosi del colangiocarcinoma è strettamente correlata allo stato linfonodale e ai margini di resezione.