F. Carsuzaa (Docteur) , M. Dore (Docteur) , J. Drouet (Docteur) , S. Falek (Docteur) , J. Thariat (Professeur)
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Abstract
L’osteoradionecrosi (ORN) è una complicanza iatrogena tardiva secondaria della radioterapia esterna per i tumori della testa e del collo, effettuata nel trattamento curativo dell’80% dei tumori delle vie aerodigestive superiori. Questo rischio dipende dalla dose ricevuta e persiste nonostante l’evoluzione delle tecniche di irradiazione e il loro potenziale di preservazione della secrezione salivare e di limitazione della dose erogata all’osso di sostegno. L’ORN colpisce principalmente i settori mandibolari posteriori, ma può colpire anche, in misura minore, l’osso mascellare superiore. Può essere definita da un’esposizione ossea nel territorio irradiato che persiste dopo 3-6 mesi. La diagnosi si basa su argomenti clinici e tomografici e richiede l’esclusione di una recidiva tumorale. La prevenzione richiede di inquadrare le cure odontoiatriche invasive e la riabilitazione protesica e l’esecuzione di una fluoroprofilassi finché il recupero salivare è insufficiente. Viene proposto un trattamento medico conservativo in fase precoce, a scopo antifibrotico, antinfiammatorio e antinfettivo, ed è associato a procedure di detersione dei tessuti necrotici. In caso di ORN avanzata, viene allora proposto un trattamento non conservativo che spesso consiste in ricostruzioni mediante lembi ossei liberi.