M. Gavid , A. Asanau , A. Karkas (Docteur) , J.-M. Prades
{"title":"Chirurgia dell’epistassi","authors":"M. Gavid , A. Asanau , A. Karkas (Docteur) , J.-M. Prades","doi":"10.1016/S1292-3036(24)49369-3","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’epistassi è una delle emergenze più frequenti in oto-rino-laringoiatria, il più delle volte benigna ma talvolta pericolosa per la vita. Può essere classificata secondo la sua natura primaria o secondaria con una causa evidente, secondo l’età di esordio nei bambini o negli adulti e secondo l’origine del sanguinamento anteriore o posteriore rispetto all’orifizio piriforme. La vascolarizzazione arteriosa delle cavità nasali dipende dalle arterie carotidi esterna e interna con numerose anastomosi: l’arteria sfenopalatina, ramo terminale dell’arteria carotide esterna, raggiunge la cavità nasale attraverso il foro sfenopalatino; le arterie etmoidali anteriore e posteriore, rami collaterali dell’arteria oftalmica, si dirigono verso il tetto dell’etmoide prima di avvicinarsi alla cavità nasale. Le indicazioni terapeutiche devono tenere conto dei pazienti a rischio letale: soggetti anziani in trattamento anticoagulante e/o antiaggregante, con comorbilità cardiovascolare, con un tumore nasosinusale o che hanno subito traumi accidentali o chirurgici. La cauterizzazione endoscopica selettiva precoce dei siti sanguinanti potrebbe evitare un tamponamento posteriore in quasi tre quarti dei pazienti. Tuttavia, date la necessità di un tamponamento e la recidiva di sanguinamento, soprattutto nei pazienti a rischio, viene spesso proposta la legatura endoscopica dell’arteria sfenopalatina, eventualmente associata alla legatura dell’arteria etmoidale anteriore. Permette il controllo dell’emorragia senza complicanze maggiori nel 90-100% dei pazienti. Tuttavia, un fallimento di queste tecniche, una controindicazione all’anestesia generale e una moderata malattia ateromatosa possono portare alla scelta di un’embolizzazione selettiva in anestesia locale da parte di un’equipe addestrata. Il controllo dell’emorragia si ottiene nel 70-90% dei casi.</p></div>","PeriodicalId":100453,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","volume":"28 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1292303624493693/pdfft?md5=70e5a6eb81bfc2880a2a7a9b6c4e0771&pid=1-s2.0-S1292303624493693-main.pdf","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1292303624493693","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’epistassi è una delle emergenze più frequenti in oto-rino-laringoiatria, il più delle volte benigna ma talvolta pericolosa per la vita. Può essere classificata secondo la sua natura primaria o secondaria con una causa evidente, secondo l’età di esordio nei bambini o negli adulti e secondo l’origine del sanguinamento anteriore o posteriore rispetto all’orifizio piriforme. La vascolarizzazione arteriosa delle cavità nasali dipende dalle arterie carotidi esterna e interna con numerose anastomosi: l’arteria sfenopalatina, ramo terminale dell’arteria carotide esterna, raggiunge la cavità nasale attraverso il foro sfenopalatino; le arterie etmoidali anteriore e posteriore, rami collaterali dell’arteria oftalmica, si dirigono verso il tetto dell’etmoide prima di avvicinarsi alla cavità nasale. Le indicazioni terapeutiche devono tenere conto dei pazienti a rischio letale: soggetti anziani in trattamento anticoagulante e/o antiaggregante, con comorbilità cardiovascolare, con un tumore nasosinusale o che hanno subito traumi accidentali o chirurgici. La cauterizzazione endoscopica selettiva precoce dei siti sanguinanti potrebbe evitare un tamponamento posteriore in quasi tre quarti dei pazienti. Tuttavia, date la necessità di un tamponamento e la recidiva di sanguinamento, soprattutto nei pazienti a rischio, viene spesso proposta la legatura endoscopica dell’arteria sfenopalatina, eventualmente associata alla legatura dell’arteria etmoidale anteriore. Permette il controllo dell’emorragia senza complicanze maggiori nel 90-100% dei pazienti. Tuttavia, un fallimento di queste tecniche, una controindicazione all’anestesia generale e una moderata malattia ateromatosa possono portare alla scelta di un’embolizzazione selettiva in anestesia locale da parte di un’equipe addestrata. Il controllo dell’emorragia si ottiene nel 70-90% dei casi.