S. Malikov Professeur des Universités, praticien hospitalier, PhD, chef de service, N. Settembre Professeur des Universités, praticien hospitalier, PhD, Z. Bouziane (Chirurgien vasculaire)
{"title":"Lembi di vascolarizzazione agli arti inferiori","authors":"S. Malikov Professeur des Universités, praticien hospitalier, PhD, chef de service, N. Settembre Professeur des Universités, praticien hospitalier, PhD, Z. Bouziane (Chirurgien vasculaire)","doi":"10.1016/S1283-0801(24)49395-3","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’utilizzo di un lembo è la soluzione d’elezione per coprire grandi perdite di sostanza di origine ischemica quando le tecniche di copertura convenzionali diventano inapplicabili. Due situazioni principali richiedono l’utilizzo di un lembo in chirurgia vascolare: l’esposizione degli elementi della ricostruzione vascolare, a seguito di complicanze settiche dell’accesso chirurgico; la necrosi ischemica estesa dell’arto inferiore, che espone strutture importanti come ossa, articolazioni, tendini e nervi. La copertura dei materiali vascolari può anche essere indicata in prima intenzione per prevenire il rischio di sovrainfezione e quindi di emorragia. Questa chirurgia può divenire indispensabile in alcune situazioni di ischemia critica per assicurare il salvataggio degli arti, che si tratti dei postumi di un bypass distale e/o di una rivascolarizzazione endovascolare. Le indicazioni di questa chirurgia combinata si basano su tre criteri essenziali: il tipo di lesione arteriosa, il carattere della ferita e lo stato fisiologico del paziente. La scelta del lembo si basa sulla localizzazione della ferita, sul rischio di infezione, sull’anatomia e sul flusso del lembo. Si tratta di una chirurgia complessa. La sua indicazione va studiata attentamente e resta riservata a pazienti altamente selezionati.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"29 3","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-08-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283080124493953","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’utilizzo di un lembo è la soluzione d’elezione per coprire grandi perdite di sostanza di origine ischemica quando le tecniche di copertura convenzionali diventano inapplicabili. Due situazioni principali richiedono l’utilizzo di un lembo in chirurgia vascolare: l’esposizione degli elementi della ricostruzione vascolare, a seguito di complicanze settiche dell’accesso chirurgico; la necrosi ischemica estesa dell’arto inferiore, che espone strutture importanti come ossa, articolazioni, tendini e nervi. La copertura dei materiali vascolari può anche essere indicata in prima intenzione per prevenire il rischio di sovrainfezione e quindi di emorragia. Questa chirurgia può divenire indispensabile in alcune situazioni di ischemia critica per assicurare il salvataggio degli arti, che si tratti dei postumi di un bypass distale e/o di una rivascolarizzazione endovascolare. Le indicazioni di questa chirurgia combinata si basano su tre criteri essenziali: il tipo di lesione arteriosa, il carattere della ferita e lo stato fisiologico del paziente. La scelta del lembo si basa sulla localizzazione della ferita, sul rischio di infezione, sull’anatomia e sul flusso del lembo. Si tratta di una chirurgia complessa. La sua indicazione va studiata attentamente e resta riservata a pazienti altamente selezionati.