F. Castinetti, F. Albarel, T. Cuny, I. Morange, M. Vermalle, T. Brue
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Abstract
Gli adenomi ipofisari sono dei tumori benigni. Anche se rari, possono essere causa di un aumento della mortalità e di severe comorbilità,attraverso tre meccanismi: 1) l’ipersecrezione di ormoni ipofisari porta a quadri clinici specifici: acromegalie per eccesso di ormone della crescita, effetti gonadici e mammari per iperprolattinemia, malattia di Cushing per ipersecrezione di ormone adrenocorticotropo e ipertiroidismo centrale per quella di TSH (ormone che stimola la tiroide); 2) delle manifestazioni relative aipossibili deficit ipofisari; 3) l’effetto massa, che porta principalmente a cefalee o a danni al campo visivo dovuti a compressione chiasmatica. Gli adenomi non ipofisarinon secernenti si sviluppano lentamente e si manifestano con segni di compressione unicamente dopo una lunga evoluzione. Il più delle volte sono anche causa di un deficit delle linee ipofisarie (ipopituitarismo). La diagnosi di adenomaipofisario è principalmente clinica e confermata dall’imaging tramite risonanza magnetica ipofisaria. Il trattamento il più delle volte prevede la chirurgia transfenoidale di prima linea, che garantisce la remissionenel 50-75% dei casi. I trattamenti farmacologici hanno anch’essi un’efficacia antitumorale e antisecretoria riconosciuta, in particolare nell’acromegalia (somatostatinergici) e nei prolattinomi (dopaminergici).