L. Essahli , P. Vacher , F. Vanhuyse , B. Gory , M. Douarinou , S. Planel , S. Richard
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Abstract
L’ischemia midollare rappresenta meno dell’1% degli accidenti vascolari del sistema nervoso centrale e il 5-8% delle mielopatie acute. Le presentazioni cliniche non si limitano alle caratteristiche paraplegie o tetraplegie improvvise e possono essere costituite da forme motorie più parziali, talvolta monolaterali; comprendono disturbi sensoriali complessi che non devono essere ignorati durante la rieducazione. La diagnosi radiologica, basata sulla risonanza magnetica (RM) midollare, non è facile a causa del ritardo di comparsa delle anomalie e delle diagnosi differenziali che occorre escludere. Si tratta di una complicanza grave particolarmente temuta durante la chirurgia dell’aorta. Al di fuori di questo contesto, le eziologie comprendono le classiche cause dell’infarto cerebrale, come l’ateroma, e altre specifiche vertebrali. L’indagine realizzata, dove l’arteriografia non deve più essere sistematica, spesso risulta negativa. Le sequele funzionali sono frequenti e gravi, poiché più della metà dei pazienti dovrà fare ricorso alla sedia a rotelle e al cateterismo urinario o soffrirà di dolori neurogeni, e portano a un eccesso di mortalità. Non esiste alcun trattamento curativo validato, da cui l’importanza delle misure di rieducazione.