{"title":"Gestione ospedaliera del traumatizzato grave adulto nel corso delle prime 24 ore","authors":"P. Glasman , E. Dolla , M. Raux , A. James","doi":"10.1016/S1283-0771(24)48958-5","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>Un paziente con trauma grave è un paziente vittima di una o più lesioni fisiche la cui natura o il cui meccanismo suggeriscono che potrebbero essere necessarie le risorse di un centro ospedaliero specializzato. Oltre il 50% delle vittime di traumi gravi muore entro le prime 24 ore, principalmente per shock emorragico e trauma cranico. L’obiettivo principale della catena di assistenza iniziale deve quindi essere quello di riconoscere e trattare queste situazioni il più rapidamente possibile, con l’obiettivo di ridurre la mortalità evitabile. Ciò implica la conoscenza da parte di ciascuno dei principi di categorizzazione delle vittime di traumi, al fine di garantire a tutti il triage più ottimale possibile. Questa categorizzazione della gravità deve essere rivalutata in ogni fase del trattamento per tenere conto dell’evoluzione della situazione clinica. In particolare, fondamentale è la valutazione all’arrivo in sala di deshockaggio, con la valutazione clinica primaria e i primi esami effettuati al letto del paziente. Per i pazienti più gravemente colpiti, ogni minuto conta e le scelte del<em>trauma leader</em> concernenti gli iter diagnostici e terapeutici da effettuare devono pertanto integrare in ogni momento le fasi necessarie per il loro espletamento. Inoltre, il numero di operatori necessari per prendersi cura di questi pazienti richiede un’eccellente padronanza dei concetti dei fattori umani riguardo alla salute e della comunicazione in situazioni critiche da parte di tutti coloro che sono coinvolti nell’assistenza. Infine, la ripetizione quotidiana di tali trattamenti costituisce, con l’attuazione di esercizi di allenamento, la base della risposta ospedaliera a situazioni più complesse.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"29 2","pages":"Pages 1-24"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-04-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077124489585","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
Un paziente con trauma grave è un paziente vittima di una o più lesioni fisiche la cui natura o il cui meccanismo suggeriscono che potrebbero essere necessarie le risorse di un centro ospedaliero specializzato. Oltre il 50% delle vittime di traumi gravi muore entro le prime 24 ore, principalmente per shock emorragico e trauma cranico. L’obiettivo principale della catena di assistenza iniziale deve quindi essere quello di riconoscere e trattare queste situazioni il più rapidamente possibile, con l’obiettivo di ridurre la mortalità evitabile. Ciò implica la conoscenza da parte di ciascuno dei principi di categorizzazione delle vittime di traumi, al fine di garantire a tutti il triage più ottimale possibile. Questa categorizzazione della gravità deve essere rivalutata in ogni fase del trattamento per tenere conto dell’evoluzione della situazione clinica. In particolare, fondamentale è la valutazione all’arrivo in sala di deshockaggio, con la valutazione clinica primaria e i primi esami effettuati al letto del paziente. Per i pazienti più gravemente colpiti, ogni minuto conta e le scelte deltrauma leader concernenti gli iter diagnostici e terapeutici da effettuare devono pertanto integrare in ogni momento le fasi necessarie per il loro espletamento. Inoltre, il numero di operatori necessari per prendersi cura di questi pazienti richiede un’eccellente padronanza dei concetti dei fattori umani riguardo alla salute e della comunicazione in situazioni critiche da parte di tutti coloro che sono coinvolti nell’assistenza. Infine, la ripetizione quotidiana di tali trattamenti costituisce, con l’attuazione di esercizi di allenamento, la base della risposta ospedaliera a situazioni più complesse.