E. Chorin (Rhumatologue, assistante des Hôpitaux) , E. Legrand (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
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Abstract
Le infiltrazioni o iniezioni locali di un prodotto sono pratiche comuni, il più delle volte a scopo terapeutico ma talvolta anche a scopo diagnostico (blocco anestetico come test). Erogando un trattamento locale, spesso un derivato cortisonico, in una zona dolorosa, ci si aspetta un’efficacia pari o superiore a un trattamento sistemico, limitando al tempo stesso gli effetti secondari. Tuttavia, prima di ogni infiltrazione, l’operatore deve valutare il rapporto rischi/benefici. Le principali indicazioni riguardano le patologie degenerative (artrosi), i reumatismi infiammatori, le lomboradicolalgie, le sindromi canalari e le tendinopatie. Si tratta il più delle volte di una soluzione di seconda linea, dopo l’insuccesso o l’insufficiente efficacia delle misure generali e terapeutiche non invasive ben condotte. Lo scopo di questo articolo è presentare le condizioni generali delle infiltrazioni, le molecole utilizzate, le indicazioni e le controindicazioni nonché le possibili complicanze legate alla procedura o alla molecola utilizzata.