{"title":"Aggiornamenti da EACS2023 sulle malattie cardiovascolari e sul trattamento con farmaci long-acting nelle persone con HIV.","authors":"Andrea De Vito et al.","doi":"10.19198/jha31564","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L'avvento della terapia antiretrovirale a lunga durata d'azione (LA ART) ha segnato un'avanzata significativa nella gestione dell'HIV, rendendolo una condizione cronica gestibile. Nonostante ciò, le persone viventi con l'HIV (PWH) si confrontano con la gestione delle comorbidità che incidono sulla loro qualità di vita. Il presente manoscritto fornisce un aggiornamento sulla gestione delle comorbidità nell'era della LA ART, riflettendo sui dati e sui progressi esposti durante l'EACS 2023. Tra gli argomenti trattati ci sono gli effetti cardiovascolari del passaggio al dolutegravir, l'efficacia dei modelli di valutazione del rischio cardiovascolare e l'evoluzione delle condizioni cognitive e della fragilità nelle PWH. Studi selezionati hanno mostrato che il cambio al dolutegravir non aumenta il rischio cardiovascolare rispetto agli inibitori della proteasi e che nuovi modelli di valutazione rischio cardiovascolare hanno mostrato maggiore accuratezza rispetto ai modelli più vecchi. Interventi mirati hanno portato a miglioramenti cognitivi, sottolineando il valore di servizi di cura specializzati. Inoltre, è stata evidenziata la prevalenza e la progressione della fragilità nelle persone anziane viventi con l'HIV. Il trattamento con cabotegravir e rilpivirine a lunga azione ha dimostrato alta efficacia e tollerabilità, con tassi bassi di fallimento virologico, sostenendo l'efficacia di tali regimi nel passaggio da studi controllati alla pratica clinica quotidiana. Tuttavia, la gestione degli effetti collaterali e le rare reazioni allergiche richiedono un attento monitoraggio e supporto al paziente, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. La ricerca evidenzia la necessità di modelli di cura che integrino valutazioni geriatriche e affrontino le comorbidità per migliorare il benessere generale delle PWH. Questi dati rafforzano la posizione della LA ART come opzione di trattamento praticabile e preferita, capace di offrire un approccio conveniente e centrato sul paziente per la gestione dell'HIV.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"267 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"JHA - Journal of HIV and Ageing","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.19198/jha31564","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L'avvento della terapia antiretrovirale a lunga durata d'azione (LA ART) ha segnato un'avanzata significativa nella gestione dell'HIV, rendendolo una condizione cronica gestibile. Nonostante ciò, le persone viventi con l'HIV (PWH) si confrontano con la gestione delle comorbidità che incidono sulla loro qualità di vita. Il presente manoscritto fornisce un aggiornamento sulla gestione delle comorbidità nell'era della LA ART, riflettendo sui dati e sui progressi esposti durante l'EACS 2023. Tra gli argomenti trattati ci sono gli effetti cardiovascolari del passaggio al dolutegravir, l'efficacia dei modelli di valutazione del rischio cardiovascolare e l'evoluzione delle condizioni cognitive e della fragilità nelle PWH. Studi selezionati hanno mostrato che il cambio al dolutegravir non aumenta il rischio cardiovascolare rispetto agli inibitori della proteasi e che nuovi modelli di valutazione rischio cardiovascolare hanno mostrato maggiore accuratezza rispetto ai modelli più vecchi. Interventi mirati hanno portato a miglioramenti cognitivi, sottolineando il valore di servizi di cura specializzati. Inoltre, è stata evidenziata la prevalenza e la progressione della fragilità nelle persone anziane viventi con l'HIV. Il trattamento con cabotegravir e rilpivirine a lunga azione ha dimostrato alta efficacia e tollerabilità, con tassi bassi di fallimento virologico, sostenendo l'efficacia di tali regimi nel passaggio da studi controllati alla pratica clinica quotidiana. Tuttavia, la gestione degli effetti collaterali e le rare reazioni allergiche richiedono un attento monitoraggio e supporto al paziente, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia. La ricerca evidenzia la necessità di modelli di cura che integrino valutazioni geriatriche e affrontino le comorbidità per migliorare il benessere generale delle PWH. Questi dati rafforzano la posizione della LA ART come opzione di trattamento praticabile e preferita, capace di offrire un approccio conveniente e centrato sul paziente per la gestione dell'HIV.